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L’Aquila e il Giappone, così lontani e così vicini: canti abruzzesi e giapponesi a San Bernardino

1 aprile 2019 | 09:48
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L’Aquila e il Giappone, così lontani e così vicini:  canti abruzzesi e giapponesi a San Bernardino
L’Aquila e il Giappone, così lontani e così vicini:  canti abruzzesi e giapponesi a San Bernardino
L’Aquila e il Giappone, così lontani e così vicini:  canti abruzzesi e giapponesi a San Bernardino

Canti abruzzesi e giapponesi a San Bernardino per un gemellaggio virtuale tra due terre così lontane ma così vicine, soprattutto nel decennale del sisma.

Sabato sera le delicate voci del coro giapponese En riecheggiavano tra le navate della basilica di S. Bernardino intrecciando i lontani sospiri amorosi delle geishe con le memorie ancestrali custodite nell’antica terra abruzzese.

Il coro, giunto da Tokyo e diretto dal maestro Mani Odagiri, che ha accompagnato le voci con il piano, si è esibito insieme al coro Francesco D’Urbano di Fara Filorum Petri, diretto dal maestro Francesco D’Urbano, ed al coro Armonie d’Argento di L’Aquila, diretto dal maestro Gabriella Manilla.

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L’evento, inserito tra il ventaglio di appuntamenti previsti in occasione della manifestazione Japan 4 L’Aquilaorganizzata dall’associazione Giappone in Abruzzo, ha costituito un momento di incontro tra due comunità molto lontane tra loro e tuttavia rese gemelle dalla comune lotta contro le soverchianti forze naturali.

Come gli aquilani alle pendici del Gran Sasso anche i giapponesi, all’ombra del Monte Fuji, fanno periodicamente i conti con devastanti terremoti a cui spesso fanno seguito gli tsunami, ondate di maremoto che spazzano via ogni cosa si trovi sul loro percorso come accaduto alla città di Fukushima.

Con le note del linguaggio internazionale della musica è stato quindi costruito un ponte tra la maggiore cima degli Appennini ed il monte più alto del Giappone, tra la comunità aquilana e quella di Fukushima.

Il coro En si è esibito con i brani
Sakura Sakura (ciliegi)
Kitte No Hai Okuri Mono (un regalo senza biglietto)
Shiki Medley (Medley delle quattro stagioni)
Haru No Ogawa (ruscello di primavera)
Sarebbe Ha Umi No Ko (io figlio del mare)
Momiji (acero)
Yuki (neve)
Furusato (paese Mario)
Ue Wo Muite Arukou (camminiamo guardando il cielo)
Hana Ha Saku (sbocciano i fiori)
Il coro Francesco D’Urbano si è esibito con i cori
Stabat Mater
Come rose a magge
Maiella nostre
Care Abruzzo me
Serenate a lu monne
Amara terra me

Il coro Armonie d’Argento si è esibito con i brani
So sajitu aju Gran Sassu
J’Abruzzu
Primavera aju Gran Sassu
Tramonto aquilanu
Ma quant’è bella L’Aquila massera
Novantanove
Quatrà quatrà

Alla fine del concerto tutti i cori hanno intonato insieme la canzone giapponese Furusato e l’Inno di S. Bernardino.