L’Aquila, medaglia d’oro del Presidente Mattarella alla Scuola Abruzzese

L’annuncio della dottoressa Giovanna Bodasull’intenzione di conferire la medaglia d’oro per meriti d’istruzione alla Scuola Abruzzese.
Toccante cerimonia questa mattina a Collesapone, in occasione dell’inaugurazione di un monumento e un murales alla memoria delle vittime del sisma, durante la quale la dottoressa Giovanna Boda ha annunciato l’intenzione del Miur e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di conferire alla Scuola Abruzzese la medaglia d’oro per i meriti dell’Istruzione, che fu istituita in Italia nel 1950.
«Sono felice – ha commentato l’ex sindaco Massimo Cialente, che aveva proposto il riconoscimento – e ritengo sia un’onorificenza meritatissima, che riconosce il grande sacrificio e impegno che tutto il mondo della scuola, dalle figure dei Direttori Boda, Petracca, Pellecchia, all’attuale Tozza, tutti i presidi, insegnanti, assistenti scolastici, hanno profuso sin dalle prime ore dopo il sisma. Rivedere tante donne ed uomini della scuola, molti oggi in pensione, con i quali dividemmo preoccupazioni e fatiche, tanti insegnanti, i ragazzi ed i bambini, è stato bello. Ma le parole di Giovanna Boda, che ha ricordato quei giorni, mi hanno messo i brividi, risvegliando ancora una volta il dolore di quei giorni e la disperazione. Sì, disperazione. I nostri ragazzi correvano il rischio di perdere l’anno, di non poter svolgere gli esami: avrebbero perso anche quello, dopo aver già perso tutto. Il mondo della scuola, a quattro giorni dal sisma si ritrovò, alcuni dirigenti ed insegnanti vennero con i cerotti per le ferite. Chi mancava era rimasto vittima del sisma o era degente in ospedale. Grazie anche al Ministro Maria Stella Gelmini, al sacrificio di tutti, persino insegnanti pensionati, ospitalità in scuole sulla costa, ce la facemmo. Questo nella fase dell’emergenza. Poi con il mondo della scuola la scommessa di riaprire tutte le scuole a settembre, nei Musp o in quelle ristrutturate dal provveditorato. Scommessa vinta. E poi l’impegno costante di tutti questi anni. La Scuola è stato il collante, il vero tessuto connetivo delle nostre comunità. Attraverso la Scuola i nostri bambini e ragazzi hanno mantenuto l’identità culturale della loro terra. Sono stato testimone di questa fatica, sostenuta grazie a passione, amore, orgoglio. Mille iniziative, lavoro di ogni giorno.
La Scuola nella nostra tragedia ha interpretato a fondo il suo compito, la sua essenza istituzionale: formare i giovani, aiutarli a crescere nello spirito, anche nei momenti più difficili. Stride allora quello che io ritengo sia il fallimento della ricostruzione: i ritardi, insopportabili, della ricostruzione delle scuole. Ritardi riportati da tutti i soggetti attuatori, legati alle insopportabili problematiche della ricostruzione pubblica e dell’iter dei lavori pubblici in Italia. Credetemi, ce l’abbiamo messa tutta, ma abbiamo cozzato sempre contro un muro di gomma. Di questi ultimi anni è il mio rammarico più grande.