L’Aquila, storie dalle macerie: l’aquilana e il carabiniere eroe si ritrovano

9 aprile 2019 | 06:54
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L’Aquila, storie dalle macerie: l’aquilana e il carabiniere eroe si ritrovano

Si sono ritrovati dieci anni dopo l’aquilana e il carabiniere che, il 6 aprile 2009, la condusse in salvo. Dal grazie della donna la telefonata del militare.

Francesco Buzzi – il militare che, dieci anni fa, aveva sorriso all’aquilana, trascinandola in salvo dal marasma di Piazza San Pietro – ha telefonato alla donna, dopo aver scoperto casualmente dell’articolo e del grazie speciale ricevuto.

In una lettera commossa, a mezzo stampa, solo qualche giorno fa, l’aquilana, scampata ai pericoli di una terra che aveva deciso di spaccarsi a metà, aveva, infatti, ringraziato il carabiniere, suo angelo del sisma. Commossa, allo stesso tempo, è stata anche la telefonata tra i due superstiti, «perché dalle brutte esperienze che la vita riserva –  ha raccontato l’aquilana – possono nascere anche cose belle. In questo caso di bello c’è l’umanità di chi si è speso, con coraggio, per gli altri e per me e, dieci anni dopo, ci unisce ancora un qualcosa di speciale».

Dieci anni non per dire grazie, allora, ma per scoprire nome e cognome dell’angelo di cui l’aquilana ha conosciuto, per tanto tempo, soltanto la professione. È stato un collega del carabiniere Francesco Buzzi a leggere per caso l’articolo e a comunicarlo a Buzzi, il quale, senza aspettare altro tempo, ha contattato l’aquilana. Così, questa volta senza guardarsi negli occhi, si sono rincontrate le voci, ancora tremanti, di chi ha condiviso momenti di terrore, in bilico tra la vita e la morte e così il batticuore, questa volta dettato da una grande commozione, ha accompagnato la telefonata dei due superstiti. Tra ieri e oggi lo spazio di dieci anni di tempo e di una storia da raccontare.