Corso Stretto, il Consorzio: “Dal perito danni ascritti agli scavi per lo smart tunnel”

10 aprile 2019 | 16:07
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Corso Stretto, il Consorzio: “Dal perito danni ascritti agli scavi per lo smart tunnel”

Palazzo a rischio crollo in corso Stretto, danni per 440mila euro. Il Consorzio: “Il CTU ascrive i danni agli scavi effettuati per lo smart tunnel”.

«Nel mese di novembre 2016, mentre era in via di ultimazione il recupero dell’intero Consorzio, è stato eseguito il tunnel dei sottoservizi: durante le operazioni di scavo e di rinterro è avvenuto un cedimento delle strutture di fondazione del Consorzio conseguente alla rimozione del terreno sottostante il piano fondale». A tornare sulla vicenda, l’Assemblea del Consorzio Filomusi Guelfi, che replica ad Asse Centrale Scral, precisando: «Sin dal giorno 12 dicembre 2016 la Direzione dei Lavori ha portato a conoscenza dell’evenienza il Comune, i Vigili del Fuoco e le ditte coinvolte con un ‘avviso di pericolo della pubblica incolumità’ sulla viabilità circostante. Nella impossibilità di una soluzione bonaria del sinistro è stato effettuato un Accertamento Tecnico Preventivo nel quale il C.T.U. in risposta al quesito assegnatogli ha appurato che

la responsabilità dell’evento deve ricondursi agli esecutori materiali dell’opera … per l’esecuzione dello scavo e della posa in opera dei manufatti prefabbricati dello Smartunnel. Tuttavia, dette responsabilità non devono intendersi come il frutto di una evidente imperizia, o di lavorazioni non conformi, o di lavori errati, ma come la conseguenza di un imprevisto geologico incontrato in corso d’opera, … ”,

che le opere non sono state eseguite “in rigorosa conformità alle previsioni del Progetto Esecutivo” e anche che “l’evento si configura come il frutto di un imprevisto geologico, che in un intervento come quello dello Smart Tunnel in pieno centro storico, può comunque verificarsi, poiché per quante indagini geologiche possano essere eseguite, e per quante cautele possano essere adottate, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, e facilmente può verificarsi, con conseguenti danneggiamenti alle opere ed edifici circostanti”. Il Consulente del Tribunale ha accertato che i danni subiti dal Consorzio sono di 440.000 euro e quelli subiti dalla Ditta esecutrice dei lavori in euro 129.000».

«Quindi, – proseguono dal Consorzio – come dimostrano alcune immagini della messa in opera dei sottoservizi riportate nell’ATP, il Consulente del Tribunale non ascrive i danni al ripristino del fabbricato ma agli scavi effettuati per la realizzazione dello smart tunnel. Dovrebbe essere inutile ricordare che le strutture del palazzo dovevano essere tutelate a prescindere da qualunque opera di ripristino prevista su di esso. Il fabbricato in questi due anni è stato costantemente monitorato sotto il profilo dell’evoluzione dei dissesti sui piani fondali e il 4 marzo il Direttore dei Lavori ha inviato al Comune e ai Vigili del Fuoco un rapporto su detta evoluzione. Il 5 aprile i Vigili del Fuoco hanno fatto un sopralluogo constatando le condizioni di pericolo per la pubblica incolumità. Si tiene a sottolineare con forza e senza tema di smentita che i proprietari e l’impresa affidataria sono vittime incolpevoli di questa vicenda, come acclarato dalla stima dei danni eseguita dal C.T.U. I proprietari dell’edificio sono estranei a quanto stanno subendo; non hanno chiesto che fosse scavato il tunnel dei sottoservizi; non avrebbero mai voluto subire questi danni; non avrebbero mai voluto avere un blocco dei lavori di due anni; sono quindi vittime di questa vicenda che se non verrà risolta sarà portata in giudizio con la conseguenza che si rinvierà il completamento della riparazione del Consorzio ed il rientro delle famiglie ancora per lunghi anni. I primi rammaricati dei disagi che stanno derivando da questa vicenda ai residenti, ai commercianti ed alla città sono tutti i proprietari del Consorzio che non meritano di essere accusati da tutti, come è accaduto in questi giorni e che stanno facendo di tutto per trovare una soluzione. Si aspettano, però, la solidarietà dei concittadini cui non augurano di avere un imprevisto geologico che potrebbe impedire loro di restare fuori casa per altri anni. L’ultima tegola per i proprietari del palazzo è l’ordinanza sindacale che impone loro di dover sostenere il costo della messa in sicurezza e della costruzione e dello smontaggio del passaggio pedonale».