Museo del ciclismo aquilano, conviviale “Aspettando il Giro d’Italia”

14 aprile 2019 | 09:45
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Museo del ciclismo aquilano, conviviale “Aspettando il Giro d’Italia”

In attesa dell’inaugurazione del Museo del ciclismo, ex iscritti e dirigenti del Panathlon Club dell’Aquila si sono ritrovati per una cena conviviale.

Aspettando il Giro d’Italia. Questo era titolo del menù (rigorosamente in rosa) che hanno consumato ieri gli organizzatori del Museo del ciclismo aquilano formato da ex ciclisti e dirigenti del Panathlon Club dell’Aquila.

Il museo posizionato su corso Federico II, a L’Aquila, sarà inaugurato domenica 5 maggio alle ore 9,30 dall’arcivescovo emerito dell’Aquila, Giuseppe Molinari e da altre autorità cittadine, e sarà chiuso alle ore 20 di domenica 19 maggio 2019.

Tra le cose più interessanti del museo, figureranno: la bici con la quale Vito Taccone vinse 5 tappe al Giro del 1963, la bici con la quale Vittorio Marcelli vinse il Campionato del Mondo nel 1968, la bici con la quale gareggiava negli anni ’50 l’aquilano Pio Quaianni; maglie con le quali vinse i titoli mondiali ed europei Alessandra D’Ettorre negli anni 1996 e 2000; maglie con le quali vinse i mondiali ed il record su pista Gianluca Capitano nel 1970; foto ed articoli di stampa riguardanti il ciclismo aquilano; pezzi di antiche bici ed attrezzi per le riparazioni. Inoltre, saranno proiettati ininterrottamente, video che ricordano ciclo scampagnate degli aquilani negli anni 1978-79-80, le 3 tappe aquilane del Giro d’Italia delle piste degli anni 1999-2000-2001, l’esibizione di Marco Pantani sul velodromo dell’Aquila il 25 agosto 1998 e varie gare ciclistiche svoltesi in città, nel passato.

Tra i partecipanti oltre ai Campioni del mondo di ciclismo, Vittorio Marcelli ed Alessandra D’Ettorre, erano presenti: Valentini Roberto, Di Lauro Gilberto, Di Pasquantonio Enrico, Palumbo Renato, Ludovici Domenico, Iacobucci Luciano, Iacobucci Roberto, D’Ettorre Antonio, Scarsella Marco, Scarsella Enrico, Graziani Giorgio, Smargiassi Giacinto, Mastropietro Giovanni.