Call center TUA, ennesimo scippo alle aree interne

“Ennesima beffa ai danni della Città dell’Aquila” denuncia Domenico Fontana. Dopo l’esternalizzazione del servizio, la re internalizzazione “ma non a L’Aquila dove veniva svolto, bensì nella più “comoda” ubicazione costiera di Pescara”.
«Siamo costretti, nostro malgrado, a raccontarvi l’ennesima beffa o meglio dire “spoliazione”
che si sta realizzando ai danni della Città dell’Aquila da parte dell’azienda regionale di trasporto pubblico TUA S.p.A.» denuncia con una nota Domenico Fontana, Segretario Generale Filt-Cgil L’Aquila Teramo.
«Come se non bastasse lo sciagurato progetto di rendere commerciale la relazione con la città di Roma a danno di territori che alternative non ne hanno, oggi siamo a denunciare l’ennesima scelta “Aziendale” in danno al territorio.»
«Per farlo abbiamo bisogno di farvi un breve racconto. Esisteva in città sino al Giugno dello scorso anno, il Call Center TUA dedicato a rendere informazioni all’utenza dell’azienda regionale di Trasporto.» prosegue Fontana.
«Tale servizio veniva reso dai dipendenti della controllata TUA Sistema, e la sede dello stesso call center si trovava nella città dell’Aquila.»
«A seguito della procedura di liquidazione dell’azienda controllata, il servizio veniva esternalizzato ed i dipendenti reimpiegati dalla TUA stessa nel servizio di bigliettazione, accettando in cambio della stabilizzazione presso TUA un contratto part-time in luogo del precedente contratto full-time.»
Servizio esternalizzato quindi ma salvaguardia dei livelli occupazionali purché con abbattimento del contratto di lavoro.
«Oggi però, siamo costretti a denunciare l’ennesimo scempio di un’azienda che, più che Regionale appare a trazione costiera ed a danno delle aree interne. Oggi infatti l’azienda annuncia la re internalizzazione del servizio, ma non nel luogo dove lo stesso veniva svolto (L’Aquila), bensì nella più “comoda” ubicazione costiera di Pescara. Insomma un percorso tortuoso per un risultato già visto.
«Tolgo cioè a chi più ha bisogno, per distribuire a chi, dell’azienda che dovrebbe caratterizzarsi per Regionale, ha già fatto incetta di posizioni lavorative. Nel frattempo i poveri lavoratori dell’ex call center aquilano vengono impiegati nel formare coloro i quali li sostituiranno, senza che nuovo lavoro produca per loro un miglioramento delle condizioni lavorative.»
«Non c’è che dire – conclude Fontana -, se queste sono le attenzioni alle aree interne vi chiediamo di dimenticarci, ed alla politica aquilana chiediamo di battere un colpo a salvaguardia dell’occupazione di un azienda che appartiene agli abruzzesi tutti.»