Pediatra solo 10 ore a settimana, emergenza in Valle Subequana e Peligna

29 aprile 2019 | 13:13
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Pediatra solo 10 ore a settimana, emergenza in Valle Subequana e Peligna

Emergenza pediatra in provincia dell’Aquila . “Pochi i bimbi sotto i 6 anni” ma non si tiene conto delle difficoltà delle aree interne

“Colpa” del fatto che, per fornire servizi, non si fanno distinzioni fra aree interne o metropolitane e si chiedono numeri che nelle aree interne non potranno mai essere raggiunti.

Già a dicembre vi avevamo parlato della difficoltà in cui si sono trovate centinaia di famiglie nella zona fra la Valle Subequana e la Valle Peligna.

Due pediatre con complessivamente oltre 1000 pazienti sono andate in pensione e i piccoli si sono ritrovati senza assistenza. La soluzione temporanea della Asl è stata quella di concedere ai pediatri dell’area peligna (che si estende fino a castel di Sangro) di sforare con i numeri di pazienti finché non si fosse trovata un’altra soluzione.

E arriviamo ad oggi: la soluzione per la Asl, con decorrenza 2 maggio, sono 4 ore di ambulatorio in Valle Subequana per la neonominata pediatra.

In tutto, 10 ore settimanali, in tre giorni e in tre località differenti : Castelvecchio subequo, Raiano e Sulmona.

Il problema è, dicevamo, di numeri.
Si intende necessario il pediatra – e pertanto si può aprire una procedura di area carente – solo per i bimbi fino ai sei anni, visto che dai sei in poi possono essere presi in carico dal medico di base.

E così gli oltre 1000 pazienti in carico alle due pediatre diventano meno di 500. 800 è la soglia entro la quale poter aprire una “area carente” .

Una soluzione che mortifica famiglie e abitanti delle aree interne perché si basa esclusivamente su numeri senza prendere in considerazione le difficoltà orografiche, le distanze chilometriche, lo spopolamento e una popolazione con una età media decisamente alta. Per dirne una, i medici di base che ora dovranno prendere in cura i bimbi dai 6 anni in su sono già oberati di pazienti anziani

E in più, la beffa: i pediatri che finora hanno sostituito le colleghe andate in pensione non potranno continuare a tenere i loro “nuovi” pazienti a meno che, ovviamente, non abbiano posti liberi.

“E’ l’ennesima spoliazione ai danni delle aree interne” tuona il sindaco di Molina Aterno Luigi Fasciani. “Non ci si può basare esclusivamente su fattori numerici in queste zone che vivono già grandissimi difficoltà. Ridurre all’osso un servizio sanitario come questo equivale a spingere le famiglie ad andare altrove. Si tratta di leggi miopi che vanno assolutamente cambiate”

Lunedì prossimo si terrà una riunione tra gli amministratori locali per decidere come muoversi.

Allo studio la richiesta di una deroga ad un numero gigante rispetto alla realtà delle aree interne.