Ricorso al Tar, spunta la memoria “salva elezioni”

Mercoledì 8 maggio udienza davanti al Tar per i ricorsi sull’attribuzione dei seggi alle passate elezioni regionali. Nelle succesive 24/48 ore la sentenza.
L’avvocato Massimo Cirulli, legale rappresentante dell’assessore regionale Mauro Febbo, ha depositato una memoria con l’obiettivo di smontare il ricorso presentato dagli esclusi dal Consiglio regionale, Emilio Iampieri e Gianni Bellisario, che hanno contestato l’attribuzione dei seggi nell’ambito dell’esito delle scorse elezioni regionali.
Come riporta Il Centro, l’avvocato Cirulli definisce fondato il verbale dell’Ufficio centrale regionale: “All’incompiutezza che affligge qualunque legge elettorale deve supplire l’interprete. […] Per individuare quale tra le liste presentate con il medesimo contrassegno in circoscrizioni diverse abbia diritto all’assegnazione del seggio, o dei seggi, qualora nessuna abbia conseguito un quoziente intero su base provinciale, esistono in astratto metodi diversi. Si può individuare la lista che ha ottenuto il maggior numero di voti, tuttavia, in tal caso si rischia di privilegiare la circoscrizione più popolosa. Appare preferibile, per tanto, che la lista attributaria del seggio sia quella che abbia ottenuto la più elevata percentuale, espressiva della maggior rappresentanza territoriale”. Se il Tar dovesse dar per buona questa interpretazione, il Consiglio regionale si confermerà nell’attuale composizione, altrimenti potrebbe configurarsi lo switch con i ricorrenti. Della partita, anche Lucia Ottavi, visto che – in caso venisse accolto il ricorso di Iampieri, sarebbe lei a subentrare al posto di Daniele D’Amario (entrato in Consiglio per la surroga a Febbo).
Discorso a parte per la contestazione di legittimità costituzionale sollevata da Giovanni Legnini che, già all’indomani della sconfitta elettorale, aveva sollevato dubbi sull’attribuzione dei seggi, in quota opposizione, con 7 consiglieri eletti per il M5S (arrivato terzo) e 6 alla coalizione a supporto dello stesso Legnini, formata da diverse liste che non hanno raggiunto il quorum per eleggere più rappresentanti, essendo l’attribuzione riferita alle liste e non alla coalizione. Per Legnini, però, “la coalizione che ha preso più voti non può avere meno consiglieri” e quindi la questione richiederà l’eventuale intervento della Corte costituzionale. Intanto sarà il Tar a dare una prima indicazione sulla questione attribuzione seggi in maggioranza. L’8 maggio l’udienza, mentre la sentenza è attesa per le successive 24/48 ore.