The italian job, colpo da professionisti alle Poste dell’Aquila

6 maggio 2019 | 10:00
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The italian job, colpo da professionisti alle Poste dell’Aquila

Colpo al CPO delle Poste dell’Aquila, i particolari del blitz. Intanto sale a 280mila euro il calcolo del bottino trafugato da ladri professionisti.

Indagini a tutto campo da parte della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila per risalire agli autori del furto ai danni del CPO delle Poste dell’Aquila, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. Bocche cucite sui particolari del colpo che, secondo le ultime stime, ha fruttato al gruppo di malviventi circa 280mila euro.

Quello che è certo, però, è che il furto è stato compiuto da malviventi che hanno studiato il colpo nei minimi dettagli, con un alto livello di “specializzazione” e conoscenza dell’obiettivo che può far sospettare la presenza di qualche basista o quantomeno di precisi sopralluoghi e studi, che hanno portato il gruppo ad agire con sicurezza e velocità, in un contesto non certo semplice, per via della presenza di telecamere e allarmi. Già a dicembre dello scorso anno c’era stata un’intrusione analoga all’interno della stessa struttura, dalla quale però erano stati sottratti solo costosi pacchi dei regali di Natale. Non è escluso, nonostante l’ipotesi sia tutta da verificare, che in quella sede i malviventi abbiano “preso le misure” alla cassaforte, per poi tornare in azione a distanza di qualche mese o passare le informazioni a un gruppo più “strutturato”. Fatto sta che nella serata tra giovedì e venerdì i malviventi sono riusciti nuovamente a oscurare le telecamere di videosorveglianza, mettendo fuori uso gli allarmi. Entrati dall’ingresso posteriore, riuscendo a spostare una pesante cassaforte al centro della stanza, quindi – dopo aver coperto con dei cartoni le vetrate, allo scopo di non far scorgere movimenti sospetti all’esterno – sono entrati in azione con la fiamma ossidrica, praticando un quadrato da cui sono stati sottratti i valori. Oltre alla cassaforte è stato aperto anche il caveau; fallito invece il tentativo di furto al bancomat interno (quello esterno è stato evitato per l’eccessiva vicinanza alla strada), essendo scattato il sistema di sicurezza che ha macchiato il contante.

Furto poste centi colella

Un’operazione pressoché perfetta, se non fosse per l’unico allarme di cui i malviventi non si sono occupati (o che non è stato considerato rilevante nella tempistica della fuga), ovvero quello antincendio, scattato intorno alle 3 per i fumi provenienti dalla fiamma ossidrica. A quel punto, però, il grosso del lavoro era già fatto e il gruppo criminale è risciuto ad allontanarsi con un bottino da 280mila euro. Considerata la manomissione delle telecamere, difficile capire con precisione quante persone abbiamo fatto parte del blitz, ma doveva essere un gruppo ben nutrito, di almeno 6 elementi.

Se nell’ultimo colpo alla gioielleria dell’Aquilone i malviventi hanno dato prova di buona “intelligenza logistica” (fuggendo a piedi verso l’autostrada, dopo aver bloccato ogni accesso al centro commerciale con furgoni e alberi abbattuti), ma un’operatività piuttosto grezza (ingressi sfondati a colpi di mazza martello, senza tante preoccupazioni per allarmi e telecamere), nel colpo alle Poste il gruppo entrato in azione ha invece mostrato grande abilità e conoscenza del posto, utilizzando accorgimenti tecnici semplici ma efficaci per garantirsi la riuscita del furto.

Ma se le telecamere, quella notte, sono state messe fuori uso, gli investigatori possono contare sulle registrazioni precedenti, almeno per verificare la presenza di persone sospette o magari già note alle forze dell’ordine impegnate in “sopralluoghi” prima del colpo. Non è esluso, però, che la banda di professionisti abbia pensato anche a questo, affidando a “soggetti terzi” la fase di preparazione del blitz.

Nel frattempo, Poste Italiane ha comunicato la riapertura degli uffici del CPO.