L’Aquila, nuove ombre sul progetto del Parco Urbano in Piazza d’Armi

Di nuovo problemi in vista per il progetto del Parco Urbano in Piazza d’Armi. La ditta appaltatrice ha chiesto il concordato per una gara aggiudicata a Firenze.
Quando l’accordo tra Comune e ditta appaltatrice dei lavori per il Parco Urbano in Piazza d’Armisembrava imminente, ecco spuntare nuovi problemi.
La Rialto costruzioni spa, ditta incaricata della realizzazione dei lavori, passati da una cifra iniziale stimata in 10 milioni, a 13, è stata esclusa, come riporta Il Centro, da una gara d’appalti a Firenze, dalla quale era risultata vincitrice. Questo a causa di una mancata comunicazione alla stazione appaltante, l’azienda ospedaliera universitaria Meyer, di aver chiesto, nei mesi scorsi, l’ammissione al concordato preventivo. La questione, che non avrebbe dovuto incidere sulla vicenda del Parco Urbano di Piazza D’Armi – essendo stati i lavori aggiudicati prima rispetto alla richiesta di concordato – incide per l’aumento del costo del progetto da realizzare. Il dubbio è legato alla possibile esigenza di rivalutare i requisiti della ditta vincitrice della gara.
Parco Urbano, le motivazioni che hanno portato la ditta appaltatrice all’esclusione nella gara di Firenze
“Il 5 marzo 2019 – riporta Il Centro, riprendendo la delibera del direttore generale Alberto Zanobbini – si è svolta la seduta pubblica per l’esame delle offerte economiche. In base alla classifica finale stilata, il concorrente che si è maggiormente avvicinato alla soglia di anomalia senza superarla, è individuato nella impresa Rialto costruzioni, che ha offerto il ribasso percentuale del 27,721%. A seguito dei risultati finali, quindi, si è proceduto ad attivare nei confronti della ditta le verifiche preliminari di legge. Dalla visura storica, in data 8 marzo 2019, alla Camera di Commercio di Caserta, risulta annotato che il 5 febbraio 2019 è stato depositato dall’Impresa Rialto Costruzioni spa il ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo. Circostanza nella quale il ricorrente non ha dato notizia, nelle precedenti fasi di gara, e relativamente alla quale non ha prodotto documentazione utile a consentire una prognosi certa né eagionevole, in ordine all’esito della procedura.
Nel frattempo, in una nota del 15 marzo, l’impresa Rialto costruzioni spa ha comunicato alla stazione appaltante la propria situazione presso il Tribunale. Rilevato che a norma di legge le stazioni appaltanti escludono dalla partecipazione alla procedura d’appalto un operatore economico che versi in uno stato di fallimento o di liquidazione coatta, o ancora di concordato preventivo, considerato che il concorrente era stato ammesso nella precedente fase di ammissione/esclusione – sia perché aveva attestato il possesso dei requisiti generali e speciali prescritti, sia perché la circostanza escludente è sopravvenuta a tale fase – acquisita la relazione del responsabile unico del procedimento non risultano agli atti documenti o elementi idonei a consentire di superare legittimamente il divieto di ammissione di cui alla norma citata. Considerato altresì che la circostanza escludente e i provvedimenti conseguenti risultano preclusivi di ogni ulteriore attività che possa ricondursi all’ipotesi di aggiudicazione a favore del primo classificato, si procede all’approvazione della graduatoria e si esclude l’operatore economico Rialto costruzioni spa, ricorrendo a suo carico i presupposti previsti per tale fattispecie; ci si riserva ogni ulteriore eventuale provvedimento che dovesse risultare necessario, nell’interesse dell’azienda ospedaliera universitaria Meyer”.