Mercatone Uno, si punta alla Cassa Integrazione: 105 i dipendenti in Abruzzo

28 maggio 2019 | 07:12
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Mercatone Uno, si punta alla Cassa Integrazione: 105 i dipendenti in Abruzzo
Mercatone Uno, si punta alla Cassa Integrazione: 105 i dipendenti in Abruzzo
Mercatone Uno, si punta alla Cassa Integrazione: 105 i dipendenti in Abruzzo

Mercatone Uno, 1800 posti di lavoro da tutelare, 10mila se si include l’indotto. Non solo lavoratori: crisi per fornitori e clienti che forse non riceveranno mai merce già pagata

Il fallimento di Mercatone Uno coinvolge anche l’Abruzzo, con i suoi tre punti vendita di Colonnella, Scerne di Pineto e San Giovanni Teatino.

55 i dipendenti abruzzesi rimasti senza lavoro da un giorno all’altro, con i negozi serrati da sabato in seguito alla decisione del giorno prima presa dal tribunale di Milano che ha decretato il fallimento della Shernon Holding srl.

mercatone uno protesta

Ieri la prima riunione al Ministero, con la protesta dei lavoratori: l’obiettivo minimo da attuare subito è la Cigs per i lavoratori ha detto il ministro Di Maio.

Presente anche la Regione Abruzzo, con l’ assessore regionale alle Politiche del Lavoro Piero Fioretti.

“In Abruzzo – spiega l’assessore Fioretti – la vertenza Mercatone Uno interessa 105 dipendenti che operano nei tre punti vendita: quello di Scerne di Pineto (45 addetti), Colonnella (30 addetti) e San Giovanni Teatino (30 addetti). Si tratta di una vertenza delicata che interessa molte regioni, sulla quale il ministro Di Maio ha deciso di avviare immediatamente un tavolo nazionale anticipando la riunione che in un primo momento era stata fissata il 30 maggio”.

La vertenza Mercatone Uno è già in itinere presso il ministero dello Sviluppo economico e l’ultima riunione si è tenuta lo scorso 18 aprile presieduta dal sottosegretario Davide Crippa, ricorda l’assessorato al Lavoro della Regione Abruzzo.

mercatone uno protesta

Mercatone Uno, non solo lavoratori: fornitori in crisi

“Constatiamo che ancora una volta l’attenzione è rivolta solo ai 1800 dipendenti del Gruppo che rischiano di perdere il lavoro a cui va comunque tutta la nostra solidarietà, ma voglio ricordare a tutti i soggetti coinvolti, inclusi i sindacati, che il Gruppo Mercatone Uno negli ultimi anni è stato finanziato dai crediti non pagati agli oltre 500 fornitori coinvolti“. Così il direttore dell’Associazione fornitori Mercatone Uno A.S. William Beozzo commenta la convocazione del tavolo a Roma, al Mise, con sindacati e commissari straordinari.

“I fornitori di Mercatone Uno – aggiunge Beozzo – rappresentano un indotto di oltre 10.000 persone che vuol dire imprenditori, dipendenti e loro famiglie a cui si sta letteralmente rubando il futuro”. “Anche oggi – si legge in una nota dell’associazione – non sarà presa in considerazione la posizione dei fornitori”.

“Non appena completato ogni iter per i dovuti accreditamenti potremo rappresentare i nostri interessi in tutte le sedi opportune come già fatto presso il Tribunale di Milano. Per fare ciò a breve presenteremo i risultati in una relazione appositamente redatta per analizzare compiutamente le vicende di Mercatone Uno dal 2015 ad oggi e rappresentare i motivi dell’infelice epilogo dell’Amministrazione Straordinaria”. I fornitori ricordano di aver presentato a giugno 2018 un esposto al Mise e un reclamo al Tribunale di Bologna “nei quali erano state ampiamente anticipate le preoccupazioni e le criticità del caso, purtroppo inascoltate, poi confermatesi nei fatti di questi giorni”.

Mercatone Uno, non solo lavoratori: clienti in apprensione

“Solo nella mattinata di ieri tra Forlì e Cesena abbiamo ricevuto altre nove segnalazioni di persone e famiglie che avevano comprato beni da Mercatone Uno ma senza riceverli”, spiega a Business Insider Milad Basir, responsabile Federconsumatori di Forlì.

Che precisa: “Alcuni hanno pagato l’intera cifra, tra gli 800 e i 1200 euro, ma non hanno potuto ritirare il prodotto perché i negozi sono chiusi; altri invece avevano ordinato le merci da un catalogo, sborsando un anticipo e attivando un finanziamento: il prodotto ordinato deve ancora essere realizzato dalla fabbrica e così temono di aver perso i loro soldi“.

Chi ha acceso la finanziaria per un determinato mobile con Mercatone Uno, non solo non avrà il bene ordinato, ma potrebbe dover continuare a pagare le rate del finanziamento. Per questo è necessario agire subito per annullare la procedura”, spiega Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori, che parla di “doppia fregatura“.
“Ho saputo di una persona che ha comprato una cucina per un valore di 8 mila euro. Due li ha dati in anticipo, gli altri sei li paga con un finanziamento, non ha ancora ricevuto la merce. Intanto ha già perso duemila euro e non può versarne altri 6 per un bene che probabilmente non vedrà mai”.