Maria Angela Geraci, i disturbi del neurosviluppo e il decennio a L’Aquila

Maria Angela Geraci ha conosciuto da vicino la realtà post sisma dell’Aquila. Il Capoluogo l’ha intervistata dopo l’uscita del suo libro sui disturbi del neurosviluppo, come curatrice, e alla vigilia di un convegno molto importante.
Anni impegnativi di studio prima e densi di lavoro e collaborazioni poi, anche con l’ospedale e l’ASL dell’Aquila.
Tante le scuole aquilane in cui la psicologa e psicoterapeuta ha fatto formazione: la scuola media Alighieri, la scuola media Carducci, la scuola media Patini, la scuola media Corradini di Avezzano, la scuola E. Fermi di Avezzano, la scuola Vivenza di Avezzano, il liceo classico Cotugno dell’Aquila, il liceo scientifico Bafile, l’istituto tecnico commerciale Rendina, l’IIS Amedeo d’Aosta, l’istituto Da Vinci – Colecchi, il liceo Vitruvio Pollione di Avezzano, l’Istituto comprensivo di Pizzoli, Scoppito, Montereale, Tagliacozzo, San Demetrio ne’ Vestini, Pescasseroli, Trasacco, Pescina, San Benedetto dei Marsi, Cerchio. Solo per citarne alcuni.
Nel 2009 Geraci è stata Supervisor dell’“Area dei bambini” Save the children Italia durante il periodo post Terremoto dell’Aquila presso il Campo di Accoglienza Acquasanta.
La dottoressa è all’uscita del suo ultimo libro sui disturbi del neurosviluppo, come curatrice, e alla vigilia di un convegno molto importante. Il Capoluogo l’ha intervistata.
Chi è Maria Angela Geraci
Maria Angela Geraci, psicologa e psicoterapeuta specialista in Valutazione Psicologica, è docente presso la LUMSA-sede di Roma, il Consorzio Universitario Humanitas e Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma Capitale. Da anni si occupa di psicologia scolastica e di formazione rivolta a insegnanti ed educatori dall’asilo nido alla scuola secondaria di secondo grado. Attualmente è responsabile del Servizio di Valutazione e Riabilitazione per Disturbi del Neurosviluppo e sostegno psicologico del Consorzio Universitario Humanitas di Roma.
I disturbi del neurosviluppo, il libro
Nel variegato panorama della scuola italiana, la gestione inclusiva nelle classi di alunni che hanno una diagnosi di Disturbo del neurosviluppo diviene un bisogno sempre più sentito, urgente ed evidente. La qualità dell’inclusione dell’alunno con una diagnosi di Disturbo del neurosviluppo dipende dalle competenze che tutti i professionisti mettono in atto per definire un progetto condiviso, in grado di rispondere ai bisogni educativi dell’alunno con il disturbo ma anche e degli altri alunni della classe.

Il volume, edito da Franco Angeli, si propone di descrivere i diversi Disturbi del neurosviluppo, alla luce del nuovo inquadramento del DSM-V e di presentare i possibili trattamenti specialistici e interventi didattici tenendo conto delle indicazioni scolastiche definite dalle normative vigenti. All’interno del libro vengono inseriti alcuni disturbi di questo nuovo raggruppamento come la Disabilità intellettiva, i Disturbi della comunicazione, i Disturbi dello spettro autistico, il Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e il Disturbo specifico dell’apprendimento (DSA). Ogni capitolo inquadra e descrive il disturbo nel suo carattere evolutivo, mostrando come si possa presentare durante l’asilo nido, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e secondaria.
«Vengono dati cenni sulla valutazione neuropsicologica e definiti gli obiettivi di un intervento sia psicologico che educativo. Infine per tutti i disturbi presentati viene proposta la costruzione del Piano Didattico Personalizzato o del Piano Educativo Individualizzato, documentazione fondamentale per definire linee di didattica specifiche per ciascun alunno con diagnosi di Disturbo del neurosviluppo.» illustra Geraci.
«Il libro, tenendo conto dei diversi disturbi del neurosviluppo, ha delle indicazioni che partono dall’asilo nido, perché se pensiamo ad esempio ai disturbi dello spettro autistico, la diagnosi precoce è fondamentale. Poi vengono trattati gli altri disturbi: c’è l’ADHD (attention deficit hyperactivity disorder: il disturbo da deficit di attenzione/iperattività) che viene diagnosticata a 6 anni. Poi i disturbi specifici dell’apprendimento, che vengono diagnosticati alla fine della seconda elementare. Ci rivolgiamo indubbiamente a una fascia anagrafica differenziata in relazione a quella che è l’insorgenza del disturbo e sicuramente viene data attenzione alla prevenzione, agli indicatori, ai precursori, su cui certamente oggi si interviene. Tutte le teorie del neurosviluppo sostengono l’intervento precoce e, basandosi sulla plasticità del cervello, si dà un grande ruolo alla componente abilitativa/riabilitativa. Oggi sappiamo che, facendo esercizi specifici, il cervello del bambino può ridefinire traiettorie di sviluppo.»
I disturbi del neurosviluppo, l’accoglienza della scuola
«Il mio target sono per lo più gli insegnanti, perché credo fortemente che un inquadramento diagnostico debba essere letto dalla scuola che accoglie il bambino. Formare gli insegnanti rispetto a un’adeguata lettura delle caratteristiche dell’alunno significa realmente su una possibile didattica inclusiva e personalizzata anche quando parliamo di disabilità» prosegue la dottoressa Geraci.
«Sono una psicologa clinica dello sviluppo, specializzata in valutazione psicologica dell’età evolutiva, ma con una inclinazione specifica nei confronti della scuola, ho fatto tanti anni psicologia scolastica e ho sempre lavorato con gli insegnanti.»
«Probabilmente questa vocazione nasce dalla mia prima scelta, quella dell’insegnamento. Mi sono sempre sentita portata verso l’età evolutiva, in una fase iniziale proprio sul piano didattico, poi scoprendo la psicologia, anche su un piano differente.»
«Mi piace confrontarmi con gli insegnanti e fornire loro risposte: oggi c’è una richiesta di competenza psicologica da parte degli insegnanti sempre più pressante.»
Il convegno
Il 31 maggio Maria Angela Geraci parteciperà a un convegno presso l’Aula Magna Università LUMSA Borgo Sant’Angelo, 13 a Roma.
Il convegno è importante perché disturbi del neurosviluppo vengono inseriti per la prima volta nel Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders – V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali- 5) e definiti come disturbi caratterizzati da processi che alterano le traiettorie di sviluppo tipico del cervello (Andrews et al., 2009), che hanno un esordio nel periodo dello sviluppo e che causano una compromissione del funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo.

La gravità dei deficit è associata alla variabilità delle limitazioni che il disturbo definisce fino alla compromissione globale delle abilità sociali o dell’intelligenza. Nei Disturbi del neurosviluppo sono stati inseriti la Disabilità intellettive, i Disturbi della comunicazione, il Disturbo dello spettro dell’autismo, il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività, il Disturbo specifico dell’apprendimento e i Disturbi del movimento.
L’obiettivo del convegno è di presentare ai partecipanti interventi circa l’inquadramento diagnostico, secondo i diversi approcci neuropsicologico e comportamentale, la gestione emotiva ed educativa da parte dei genitori e l’inquadramento dei diversi trattamenti di intervento per ciascun Disturbo del neurosviluppo.
L’evento proposto, in collaborazione con la LUMSA, prevede nel programma la partecipazione dei docenti della scuola di psicoterapia HUMANITAS e i professionisti dell’istituto clinico interuniversitario, della ASL e dell’OPBG.