Garante dei diritti dei detenuti, finalmente l’Abruzzo accelera

Scade il nuovo bando per il garante dei diritti dei detenuti. Entro l’anno dovrebbe esserci il passaggio in Consiglio regionale per l’elezione. Oltre dieci anni di inadempienze forse giungono al termine.
È stata istituita per la prima volta in Svezia a metà dell’Ottocento la figura del garante, con funzione di controllo dell’applicazione delle leggi e dei regolamenti contro ogni tipo di abuso contro le persone private o limitate nella libertà personale. C’è voluto più di un secolo perché questa figura vedesse la luce anche entro i confini nazionali. E ancor di più perché la Regione Abruzzo recepisse la legge nazionale.
A ricordare il lungo iter, il segretario regionale dei Radicali, Alessio Di Carlo, che al microfono del Capoluogo.it spiega: «Da oltre 10 anni, la Regione Abruzzo è inadempiente rispetto a questa figura prevista dalla legge nazionale, un’inadempienza che ha generato grande mobilitazione da parte dei Radicali, a seguito della quale nell’agosto 2011 è stata finalmente approvata la legge regionale, anche se per molto tempo non è stato emesso il bando relativo. Anche quando è arrivato il bando, si è creato un problema con l’elezione del garante che, secondo la legge regionale, doveva avere i due terzi dei voti del Consiglio, senza prevedere la semplice maggioranza nelle successive votazioni. Questo ha bloccato l’iter, fin quando allo scadere dell’ultima legislatura la legge è stata modificata».
A questo punto non dovrebbero esserci altri impedimenti: «A seguito delle elezioni si era creata una nuova situazione di stallo, per cui come Radicali Abruzzo abbiamo chiesto un incontro al presidente Sospiri. Non avendo avuto risposta, ho iniziato uno sciopero della fame, a seguito del quale il presidente si è subito attivato ed ha accettato di incontrarci. In quella sede ci ha informato del nuovo bando (scaduto oggi, ndr) e del fatto che, se avrà il consenso della Conferenza dei Capigruppo, si occuperà personalmente dell’audizione di coloro che hanno fatto domanda, al fine di arrivare al più presto possibile al Consiglio per eleggere il Garante dei detenuti. È stato molto disponibile anche per quanto rigurda il Garante dell’Infanzia e altre figure di garanzia che le leggi regionali prevedono».
A questo punto, se non sorgono ulteriori impedimenti, entro l’anno anche l’Abruzzo dovrebbe avere il Garante dei detenuti, previsto per legge da oltre 10 anni.
A riguardo si è espresso anche l’ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo: «Come autore della legge – approvata con grande ritardo dopo una lunga battaglia – non posso che esprimere amarezza per il fatto che il Consiglio Regionale non sia stato capace di convergere nella passata legislatura regionale sulla nomina di Rita Bernardini proposta dallo scomparso Marco Pannella. La mediocrità del ceto politico abruzzese – dal PD al centrodestra al M5S – ci ha privato del contributo di una delle maggiori esperte di problemi carcerari che ci sia nel nostro paese. In particolare demenziale che il M5S abbia negato il proprio voto favorevole perchè Rita era stata condannata per la disobbedienza civile contro il proibizionismo sulla cannabis. Ho sentito Rita oggi e mi ha detto che non intende ripresentare la domanda. Un’occasione persa per la nostra regione. Spero che ora non si proceda a una nomina con logica spartitoria di maggioranza ma venga scelta una persona che nel carcere e con i detenuti abbia lavorato sul serio e che possa effettivamente svolgere il ruolo che la legge assegna al Garante. Il grado di civiltà di un paese si giudica dalle sue galere, insegnava Voltaire».