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Ospedale L’Aquila, continua scandalo ascensore rotto al Cup

7 giugno 2019 | 11:16
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Ospedale L’Aquila, continua scandalo ascensore rotto al Cup

Ospedale L’Aquila; lo scandalo dell’ascensore rotto al Cup e le polemiche su una struttura costata 200 miliardi di vecchie lire.

Non un problema da poco dal momento che è l’unico ascensore dell’ospedale San Salvatore che consente il trasferimento dal piano terra al primo dove si trovano tutti i reparti.

Come già segnalato da tanti lettori del Capoluogo.it, è una situazione che si protrae ormai da moltissimo tempo.

L’ultimo guasto risale a fine febbraio scorso, causato secondo quanto riferito all’epoca dalla rottura di un blocco meccanico che ho aveva reso inutilizzabile.

Dopo le numerose segnalazioni sembrava che fosse stato sistemato e invece è ancora inutilizzabile.

Unico ascensore in quel blocco dell’ospedale aquilano a poter trasportare soprattutto pazienti non deambulanti, che diversamente hanno serie difficoltà a raggiungere i reparti.

Una situazione gravosa per i tanti afflitti da patologie e costretti a ricorrere alle cure del personale di quello che è un nosocomio di un capoluogo di regione.

Non è l’unico ascensore rotto dell’ospedale; da mesi sono stati apposti i sigilli anche a quello del reparto di geriatria, nessuno ha saputo dare una qualunque spiegazione. L’unità di geriatria è un reparto frequentato principalmente da anziani, che senza ascensore devono cercare forme alternative di assistenza per potersi muovere.

ascensore cup rotto

Va ricordato inoltre che l’ospedale San Salvatore è stato inaugurato nei primi anni 2000 ma costruito sulla base di un progetto che risale alla fine degli anni’60, per cui a conti fatti, una volta aperto era già “vecchio”.

La costruzione dell’ospedale dell’Aquila si è trovata fin dall’inizio al centro di una serie di polemiche riportate all’indomani del sisma del 6 aprile 2009, in un servizio del quotidiano La Repubblica, che sottolineò come il nosocomio non esistesse in nessuna mappa catastale e carte alla mano sembra sia costato circa duecento miliardi di vecchie lire, su una spesa iniziale che era stata prevista intorno ai 12.

La costruzione fu finanziata con oboli provenienti dalla Regione Abruzzo, dal Ministero della Salute, dall’allora Cassa del Mezzogiorno.

Nei giorni scorsi inoltre, l’ospedale è rimasto letteralmente paralizzato a causa di uno sciopero generale indetto l’associazione sindacale USB Pubblico Impiego, con l’adesione dell’Anief.