Pedaggi A24 A25, incontro al Ministero per scongiurare aumenti

Pedaggi, oggi l’incontro al Ministero, tra Sdp e il ministro Toninelli. Corsa contro il tempo per scongiurare gli aumenti che dovrebbero scattare il 1 luglio.
Il primo luglio è alle porte e potrebbe scattare l’aumento dei pedaggi del 19%, congelato 8 mesi fa. Oggi l’incontro al Ministero.
Da Strada dei Parchi denunciano la mancanza di interlocuzioni con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, rivendicando soluzioni alle due criticità tanto discusse: sicurezza autostradale e aumento delle tariffe, inserite nel nuovo Piano Economico Finanziario, il Pef, scaduto da cinque anni. Pef in attesa dell’approvazione ministeriale.
Una storia vecchia, complicatasi in tempi recenti. Ad ottobre 2018 la riduzione unilaterale dei pedaggi, di poco superiore al 12%.
«L’impegno previsto da entrambe le parti, però, era quello di definire il Pef, entro la fine dell’anno. Ma da ottobre a dicembre non c’è mai stato un incontro con il Ministro. Non prima della convocazione tra il 26 e il 28 dicembre, conclusa con altri mesi di congelamento dell’aumento pedaggi, per altri sei mesi», spiegano dalla concessionaria a Il Capoluogo.
Sei mesi scaduti, verso il nuovo aumento pedaggi
«Sul fronte Pef in sei mesi non è ancora cambiato nulla», proseguono da Strada dei Parchi e finché non ci sarà un’approvazione definitiva non sarà possibile alcun intervento, né inerente le operazioni di messa in sicurezza delle arterie né in fatto di tariffe.
«La messa in sicurezza sismica è un obbligo, al quale noi, come concessionaria del bene, dobbiamo rispondere su progetto approvato dal Ministero, il quale, però, non approva il Pef, comportando un obbligo disatteso delle norme».
Oggi l’incontro chiarificatore a Roma. «Cercheremo di capire le intenzioni del Ministero – dichiara a Il Capoluogo Strada Dei Parchi – in considerazione del fatto che potranno esserci aiuti di Stato per l’opera di messa in sicurezza della autostrade. Fino a due miliardi di euro lo Stato può sostenere i lavori, ai quali si aggiunge il miliardo messo a disposizione dal concessionario. Cosa serve per poter fare tutto questo? Il Pef. C’è già l’assenso di massima della Commissione europea, ma a Bruxelles attendono il progetto definitivo, che deve presentare il Ministero».