Marsica in fibrillazione: i preparativi e la storia in attesa di Mattarella

13 giugno 2019 | 07:07
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Marsica in fibrillazione: i preparativi e la storia in attesa di Mattarella

La Marsica si prepara all’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato visiterà Avezzano, Scurcola e Tagliacozzo, attraversando i luoghi della battaglia dei Piani Palentini. Storia e aneddoti

Qualche giorno fa la doppia riunione in Comune ad Avezzano, per l’organizzazione della giornata e delle misure di sicurezza da adottare all’arrivo del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Il primo incontro in sala consiliare ha visto la presenza dell’ufficio del cerimoniale della presidenza della Repubblica, insieme alla dirigente a capo dello staff del Prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, e a tutti gli ufficiali delle forze dell’ordine presenti sul territorio. Nel pomeriggio la riunione con il personale del Comune per tracciare le prime linee guida in vista dell’evento. Logistica e sicurezza oggetto degli incontri, i cui dettagli sono top secret.

riunione per mattarella marsica

Il prossimo 6 luglio il presidente Mattarella sarà ad Avezzano, Scurcola Marsicana e a Tagliacozzo, in occasione della conclusione delle celebrazioni per il 750° anniversario della Battaglia tra Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò (23 agosto 1268), la famosa battaglia dei Piani Palentini, anche conosciuta come Battaglia di Tagliacozzo.

«Per l’istituzione che rappresenta la visita del presidente della Repubblica ad Avezzano è motivo di grande orgoglio. Sarà sicuramente occasione per presentare al capo dello Stato il territorio», aveva spiegato il sindaco uscente  Gabriele De Angelis. L’accoglienza del Presidente Mattarella, però, dovrà fare a meno proprio della presenza dell’ormai ex sindaco, dopo il commissariamento del Comune da parte del Prefetto.

Presenti ai tavoli tecnici anche i sindaci dei territori interessati dalla visita del Presidente Mattarella, Vincenzo Giovagnorio – promotore in prima persona dell’invito consegnato al Capo dello Stato – e Maria Olimpia Morgante, sindaco di Scurcola Marsicana.

«Il programma della giornata prevede prima l’incontro ad Avezzano – ha spiegato il primo cittadino Vincenzo Giovagnorio alla redazione del Capoluogo – dove il presidente Mattarella incontrerà tutti i sindaci e le realtà, politiche e religiose del territorio marsicano. Dopo ci sposteremo a Scurcola e durante il viaggio saranno illustrati al presidente i luoghi interessati dalla storica battaglia. Terza tappa Tagliacozzo, anche qui, come nei Comuni precedenti, il Capo dello Stato sarà omaggiato e ci sarà, quindi, l’inaugurazione di un monumento a Dante Alighieri, poiché Tagliacozzo a quell’epoca era capitale del feudo comprendente il territorio che ospitò la battaglia dei Piani Palentini. E proprio Tagliacozzo è citata nella Divina Commedia del sommo poeta».

divina commedia battaglia di tagliacozzo
divina commedia battaglia di tagliacozzo

Aspettando Mattarella, tra gli aneddoti storici

Quel Dante Alighieri ignaro della ‘diatriba‘ nata, nel tempo, tra Tagliacozzo e Scurcola, per la rivendicazione della battaglia citata nella commedia dantesca. Una battaglia avvenuta su quello che è territorio appartenente a Scurcola Marsicana, ma definito, nella terzina dell’Inferno, al canto XXVIII, “a Ceperan, là dove fu bugiardo ciascun Pugliese, e là da Tagliacozzo, dove senz’arme vinse il vecchio Alardo“. Ciò proprio in ragione della geografia e delle carte geografiche del tempo che indicavano la denominazione di Tagliacozzo, come luogo dello scontro, in quanto capitale del feudo scurcolano.

Mattarella nella Marsica per il 750esimo anniversario della Battaglia dei Piani Palentini: la storia

Dopo la visita ad Avezzano, città caoluogo della Marsica, il Capo dello Stato si sposterà a Scurcola Marsicana e a Tagliacozzo, che storicamente furono teatro della sanguinosa battaglia tra Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò. Era il 23 agosto 1268, quando sui piani Palentini, proprio nei pressi di Tagliacozzo, i ghibellini, sostenitori di Corradino di Svevia, affrontarono a viso aperto le truppe angioine di Carlo I d’Angiò, di parte guelfa.

La battaglia campale ebbe materialmente luogo presso un ponte in muratura sito sul fiume Imele o, secondo altri storici, nelle vicinanze del ruscello Riale presso Castrum Pontis. I soldati guidati dallo svevo, numericamente superiori, accerchiarono dapprima le truppe angioine, ma al momento dell’attacco commisero l’errore di non valutare adeguatamente l’entità e le posizioni di tutte le forze nemiche.

Corradino fu sconfitto dopo un’apparente vittoria iniziale a causa di uno stratagemma ideato da Alardo di Valéry, che prese spunto a sua volta da un analogo espediente, usato dai saraceni nelle crociate: il nobile Henry de Cousances, aiutante di campo del re, indossò le vesti di Carlo e si lanciò in battaglia con tutta l’avanguardia angioina, preceduta dalle insegne reali. Gli uomini di Corradino si gettarono in massa contro questa schiera, sbaragliandola.

Caduto il Cousances, i ghibellini ebbero l’illusione di aver ucciso l’odiato francese e di avere in pugno la vittoria. Ruppero così le loro formazioni, lasciandosi andare a grandi scene di giubilo, lanciandosi disordinatamente all’inseguimento dei franco-angioini in apparente rotta. Questo diede a Carlo d’Angiò la possibilità di sferrare un nuovo attacco a sorpresa, grazie a 800 cavalieri tenuti in riserva, che egli non aveva impiegato nella prima fase della battaglia, nascosti dietro un avvallamento del terreno.

Lo schieramento ghibellino, preso di sorpresa ed alle spalle, non resse alla carica della cavalleria angioina, fu travolto e si disperse. La battaglia di Tagliacozzo rappresenta l’ultimo atto della potenza sveva in Italia.