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Luca Capannolo, un nuovo diacono per l’arcidiocesi

14 giugno 2019 | 15:18
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Luca Capannolo, un nuovo diacono per l’arcidiocesi

Un nuovo diacono per l’Arcidiocesi dell’Aquila. Un traguardo importante per il seminarista di Arischia.

Il 25 giugno alle ore 17 sarà infatti ordinato diacono dal cardinale Petrocchi presso l’antica chiesa parrocchiale di Santo Stefano al Monte di Pizzoli.

La notizia è stata accolta con entusiasmo da tutta la comunità di Arischia, frazione di origine e di residenza di Capannolo, ma anche dalla parrocchia di Santa Rita in via Strinella, dove il seminarista collabora da anni con Don Alfredo Cantalini.

L’ordinazione diaconale sarà la prima ad essere impartita dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, da quando è stato nominato cardinale.

Appassionato della figura della scrittrice aquilana Laudomia Bonanni, Capannolo ha dedicato a quest’ultima proprio la tesi che dovrà discutere.

Luca Capannolo è nato a L’Aquila l’8\8\1983 ed è sempre vissuto ad Arischia, suo paese di origine alle porte dell’Aquila. Dottore in Lettere e baccalaureato sia in Scienze Religiose che in Teologia, ha seguito il percorso formativo in vista dell’ordinazione presbiterale nel Seminario Regionale Abruzzese–Molisano di Chieti “S. Pio X”.

Parlando della sua vocazione, Luca ha detto che un’esperienza determinante è stata quella del sisma del 2009 che ha distrutto il Capoluogo d’Abruzzo. “Il terremoto – ha dichiarato – è stata un’esperienza molto forte e decisiva per riscoprire la mia vocazione: in quei giorni ho riscoperto la preziosità della vita e la necessità di essere vissuta pienamente, secondo la propria vocazione. E così, aiutato da alcuni sacerdoti della nostra diocesi, ho iniziato un cammino di discernimento che poi mi ha portato in seminario”.

Durante gli anni di seminario ha svolto il suo ministero pastorale prima nella parrocchia di Pizzoli e, fino ad oggi, nella parrocchia di S. Rita in L’Aquila sotto la guida del Parroco e Vicario generale dell’Arcidiocesi, Mons. Alfredo Cantalini. “Per me essere ordinato diacono – ha dichiarato – è innanzitutto un dono, un regalo prezioso che il Signore mi ha fatto. La gioia di questo dono voglio che sia condivisa con gli altri, attraverso il servizio a Dio, alla Chiesa e al prossimo. Non c’è diaconato senza servizio. Spero che il mio diaconato – ha concluso il seminarista Capannolo – possa crescere sempre più nell’ascolto del prossimo e nell’accoglienza di quanti il Buon Dio vorrà pormi davanti”.

Ad accompagnare Luca i fedeli delle parrocchie dove ha svolto il suo servizio, quelli della parrocchia di origine di S. Benedetto in Arischia, il clero diocesano, i Superiori del Seminario regionale e la sua famiglia composta da papà Franco, mamma Angela, e il fratello Berardino.