Maturita'2019

Maturità 2019: La grande sfida per oltre 11 mila studenti abruzzesi

Maturità 2019: La grande sfida dell'esercito di 11 mila studenti abruzzesi. Sparita la terza prova, colloquio con le tre buste: "La uno, la due o la tre?"

Maturità 2019: sono 11.069 gli studenti abruzzesi alle prese con l’esame di Stato. Si comincia mercoledì 19 giugno alle 8,30.

A tornare sui banchi per sostenere  quello che per qualcuno sarà l’ultimo esame, anche se come si dice “non finiscono mai”, saranno tutti ragazzi del nuovo millennio; la cosiddetta “Generazione 2000”, altamente tecnologica e profondamente social.

Per quanto riguarda l’Abruzzo è la provincia di Chieti quest’anno ad avere il maggior numero di candidati che si cimenteranno con gli esami di maturità: 3.297 contro i 2956 di Pescara, 2461 L’Aquila e chiude Teramo con 2184 maturandi.

A questo piccolo esercito si aggiungono i giovani che dovranno sostenere gli esami di terza media.

Sono 11.688, capolista sempre Chieti con i suoi 3.493 Pescara, a Teramo sono 2.771 in quella di Teramo e chiude L’Aquila con 2.478.

Una maturità quella di quest’anno molto “social”, anche il Ministero dell’Istruzione Marco Bussetti, sta comunicando da settimane informazioni utili per la maturità utilizzando hashtag al passo con i tempi.

I più popolari? #maturità2019, #maturità, #miur e negli ultimi giorni #commissariesterni. Sono oltre 15 mila i post su Instagram con hashtag “maturità 2019”.

E in questi ultime ore di ripasso, per alcuni di studio “matto e disperatissimo”, c’è anche qualche “furbetto” a caccia di tentativi per trovare le tracce dei temi in anteprima sui vari motori di ricerca, (impresa sempre fallimentare).

Per l’undicesimo anno consecutivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, si appresta a lanciare la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro”, con l’obiettivo di debellare il fenomeno delle fake news, bufale e leggende metropolitane ed evitare che gli studenti, oltre a perdere tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della “soffiata giusta”.

L’impatto di queste iniziative è dimostrato dai dati. Dal 2014 ad oggi, ad esempio, si può notare una riduzione del fenomeno: prima, infatti 1 su 3 era convinto di poter conoscere le tracce d’esame in anticipo su internet.

L’ampio utilizzo dei social media impone, comunque, di non abbassare la guardia.

Anche perché ogni anno gli studenti cambiano, per cui è necessario ripetere i messaggi. I primi maturandi nati nel nuovo millennio sembrano globalmente essere più consapevoli di quelli che li hanno preceduti dodici mesi fa.

Per la maturità nell’era dei social, non ci sono più i bigliettini e le cartuccere nascoste nei vocabolari degli studenti nati a cavallo tra gli anni’70 e ’80, o gli appunti scritti sulle braccia, con la Biro fatta benedire a San Gabriele insieme al foglio protocollo durante i festeggiamenti dei 1o0 giorni.

I giovani maturandi oggi hanno tutti o quasi smartphone di ultima generazione, considerati anche come validi alleati nello studio.

Attenzione però a non portarli in classe: banditi i cellulari e, per sicurezza, scuole isolate dalla rete.

Lo ha spiegato nei giorni scorsi ai microfoni di Radio 1, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: “Se si viene sorpresi col cellulare, si viene espulsi”.

Indicazioni ben precise dal ministro anche all’abbigliamento: no a pantaloncini corti e infradito. Bussetti ha raccomandato agli studenti di vestirsi in modo comodo, con un abbigliamento decoroso.

Per il titolare del Miur potrebbe essere utile studiare anche nella fatidica “notte prima dell’esame”, che molte generazioni associano al celebre testo di Antonello Venditti che ha fatto cantare e trepidare generazioni di studenti alle prese con la maturità.

“A volte succede che prepari un esame, studi 500 pagine e all’ultimo momento ti viene voglia di guardare un capitolo. E magari ti chiedono proprio questo: a me è successo diverse volte”, ha detto in radio Bussetti.

“La Maturità è uno dei primi traguardi importanti della propria vita. Siamo ai nastri di partenza, adesso. Ai ragazzi
dico di non avere paura. Di mantenere lucidità. Di impegnarsi e dare il massimo. Ma soprattutto di godersi il momento. Preparatevi con serenità: l’Esame di Stato è un’occasione per esprimere se stessi e quanto si è appreso nel corso di studi”, è l’augurio il giorno prima degli esami del ministro Bussetti.

Quest’anno ad attendere gli studenti della maturità ci sarà una metodologia di esame completamente diversa, con delle novità, rivisitata e corretta nei mesi scorsi dal Miur.

Per esempio non ci sarà più la terza prova, abolita per la maggior parte degli indirizzi scolastici, mentre per il colloquio orale è stato introdotto il meccanismo delle tre buste, dalle quali dovranno scegliere quella dalla quale si articolerà poi la discussione.

Un terzo scritto è previsto solo per gli studenti dei Licei internazionali e aderenti al progetto Esabac, una tipologia di scuola che permette di conseguire un diploma internazionale riconosciuto sia in Italia che in Francia.

Il progetto riguarda il triennio e prevede un potenziamento dello studio del francese, 4 ore settimanali invece di 3 e l’insegnamento della storia in francese. I ragazzi dei Licei internazionali e Esabac torneranno sui banchi una terza volta il 25 giugno, prima della prova orale.

In Abruzzo gli istituti che hanno aderito al progetto Esabac sono 7: a Roseto degli Abruzzi, a Nereto, a Pescara, Atri, Chieti e due licei di Avezzano.

Per la prima prova resta invariato il componimento a tracce: analisi del testo, poesia o prosa, testo argomentativo a scelta tra varie discipline, scientifiche, storiche, artistiche, o il classico tema di attualità. I ragazzi avranno sei ore di tempo per consegnare il compito, e potranno portare solo il vocabolario.

Più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito
scolastico e griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte: queste alcune delle novità del nuovo Esame di Stato.

Con la riforma inoltre non saranno requisito di accesso né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso,
alla prova nazionale INVALSI, né lo svolgimento delle ore di Alternanza Scuola-Lavoro.

Per poter essere ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore
previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento.

Il Consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

La seconda prova sarà diversa in base al percorso di studi scelto.

Il Miur ha deciso per esempio che per il liceo classico sarà di latino e greco, composta da una versione corredata da informazioni sintetiche e da tre quesiti sulla comprensione e interpretazione dei brani proposti, o allo scientifico di matematica e fisica.

Matematica e Fisica allo Scientifico, Scienze umane e Diritto ed Economia politica per il Liceo delle Scienze umane – opzione economico sociale, Discipline turistiche e aziendali e Inglese per l’Istituto tecnico per il turismo, Informatica e Sistemi e reti per l’Istituto tecnico indirizzo informatica, Scienze degli alimenti e Laboratorio di servizi enogastronomici per l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia.

Per concludere l’elaborato gli studenti avranno a disposizione 6 ore.

E superate poi le ansie e il traguardo degli scritti arriva l’orale, non più con la tesina ma le “tre buste”, come nei quiz del secolo scorso di Mike Bongiorno.

Il candidato ne sceglierà una e sarà proprio dal contenuto della stessa che si partirà per il colloquio orale.

Questi gli auguri all’esercito di studenti del direttore dell’ufficio scolastico regionale abruzzese Antonella Tozza.

“Vi esorto ad accogliere con entusiasmo e serenità queste nuove prove tenendo bene a mente che l’esame di Stato rappresenta la fine di un percorso di studi che tende a valorizzare le competenze acquisite da voi studenti in tutto il vostro cammino”, scrive la dirigente.

“Il mio pensiero va dunque a voi, piccolo esercito dei 11.668 alunni della terza classe della secondaria di primo grado e a voi, 11.069 candidati della secondaria di secondo grado. La società attende il contributo delle vostre idee e delle vostre competenze. Le esperienze che avete compiuto dentro e fuori delle aule, imparando insieme, confrontandovi con gli altri, mettendo a frutto i vostri talenti, praticando la solidarietà, nutrendo di contenuti culturali ed etici il vostro saper fare e il vostro sapere essere, sviluppando il pensiero critico, costituiscono un patrimonio prezioso per la costruzione del vostro avvenire”, conclude.

Auguri anche dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi: “Cari ragazzi, l’ultima campanella è suonata, e voi siete alle prese con la prova delle prove, quella che, probabilmente, attendete da cinque anni. Che vi sembrava lontana, che vi pareggerà con gli adulti e che vi renderà liberi. Abbiamo vissuto tutti, chi più chi meno, la scuola come un momento di obbligo. Soprattutto quella superiore. Ci siamo sentiti grandi, ma andavamo a scuola e non potevamo esserlo del tutto. Tra i banchi abbiamo studiato, giocato, a volte esagerato con l’energia. Abbiamo sviluppato il nostro carattere, per la prima volta, forse, da adulti, con adulti, i professori. Ci siamo scervellati immaginando cosa avremmo fatto e come. Le donne e gli uomini che sarete non sono ancora formati, ma è vero che, in questi cinque anni, avete avuto l’opportunità di cogliere i vostri talenti e magari farli crescere. Quello che vi attende, dipende da voi: dall’entusiasmo che impegnerete nel costruirvi, dal coraggio con cui affronterete le sfide, dall’umiltà con cui saprete imparare di nuovo a vivere. Questa volta in un mondo diverso in cui non vi indicheranno cosa studiare, non vi racconteranno come dovrete fare. In cui, piuttosto, sceglierete dove curiosare, dove osare, dove spendervi, dove insistere e desistere, dove piangere e amare. È arrivato il momento di riconoscere chi siete e quello che avete davanti, di rendere solidi gli scritti che avete letto e che vi frullano ancora nella testa. Non abbiate paura. Questa è solo la prima, delle prove. E anche se stanotte sarete presi a consolarvi, da domani sarete presi a raccontarvi il futuro, un po’ più soli e un po’ più uniti. Abbiate la forza di prendere la vostra vita e stravolgerla, sappiate cogliere i suoi segnali, soprattutto sappiate cogliere voi stessi. Del resto, e questo vale un po’ per tutti: La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità”.

E a questi ragazzi, forza lavoro del futuro e con il cuore ancora pieno di sogni e di speranze un grande in bocca al lupo anche da parte della redazione del Capoluogo.it.

“Le sfide sono ciò che rendono la vita interessante… Superarle è ciò che le dà significato”. – Joshua J. Marine –

 

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