Cam, Anac: legittima la nomina di Felicia Mazzocchi

Legittima la nomina di Felicia Mazzocchi, come componente del consiglio di revisione del Cam. Lo ha stabilito l’Anac, l’Autorità nazionale Anti corruzione.
A stabilirlo l’ANAC, che smonta così le accuse di presunta inconferibilità e incompatibilità con la carica ricoperta dall’ex assessore del Comune di Avezzano.
«La questione relativa alla mia inconferibilità ed incompatibilità – precisa Felicia Mazzocchi in una nota inoltrata alla stampa – paventata e tanto chiacchierata sui giornali dell’autunno scorso, trova ora una risposta definitiva che viene direttamente dallo Stato, dall’Autorità Nazionale Anticorruzione a firma del presidente Raffaele Cantone, che scioglie ogni dubbio sulla legittimità della mia presenza nel consiglio di Sorveglianza del Cam Spa».
“Il caso di specie potrebbe astrattamente rientrare nella disposizione dell’art.7 co.2 lett.d), che così recita ‘A coloro che nell’anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di un comune con popolazione superiore ai 15mila abitanti […], nella stessa regione dell’amministrazione locale che conferisce l’incarico, non possono essere conferiti: gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15mila abitanti o di una forma associativa tra comuni, avente la medesima popolazione”. Si legge nel fascicolo dell’ANAC, un’incompativilità ritenuta infondata, tra le verifiche del caso, poiché: “Si ritiene che il membro del consiglio di sorveglianza del CAM non rientri nella definizione di incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti di diritto privato in controllo pubblico di cui al D.lgs 39/2013”.
Mazzocchi al Cam, le polemiche sulla presunta incompatibilità
La Mazzocchi ha continuato a ricoprire la carica di componente revisore del consiglio di sorveglianza, secondo quanto deliberato dalla stessa assemblea del Cam, ai voti, anche dopo la revoca della nomina all’assessorato. Decisione che ha lasciato, fin da subito, evidenti strascichi di malumore tra i Comuni soci del Cam.
Sul piatto della bilancia, del resto, pesavano: la situazione debitoria del Consorzio acquedottistico, per la quale stonava, ai più, il compenso percepito dalla Mazzocchi per la funzione esercitata, e la recente esperienza politica, prematuramente terminata, che l’aveva vista ricoprire la carica di assessore comunale, con delega al Bilancio, fino al maggio 2018, quando l’ormai ex sindaco Gabriele De Angelisaveva sacrificato Felicia Mazzocchi, per salvare una maggioranza non più in equilibrio.
Nomina per la quale il consigliere di minoranza Francesco Eligi, presidente della commissione di Vigilanza del Comune di Avezzano, aveva richiesto specifici chiarimenti, attraverso l’audizione, in sede di commissione, della dottoressa Morgante, responsabile dell’ente Cam.
ANAC sulla nomina della Mazzocchi: “Non c’è incompatibilità”
La non incompatibilità sancita ufficialmente dall’Autorità Anticorruzione è anche l’occasione, per Felicia Mazzocchi, di rispondere alle accuse mosse quasi da un anno a questa parte. «Non mi appassionano le polemiche, peraltro senza fondamento e per le quali invitai proprio l’Ente stesso a chiedere lumi all’ANAC, consapevole del mio ruolo e nella massima serenità, ma voglio comunicare questo fatto solo per dissipare ogni dubbio, nel rispetto dei cittadini di tutto il territorio servito dal gestore idrico e, chiaramente, nel rispetto dei Sindaci che questo territorio lo rappresentano e che, scegliendoci nell’assemblea del 25 luglio 2017, assieme agli altri componenti Alessandro Pierleoni ed Antonio Mostacci, ci hanno affidato l’arduo compito di analizzare e vigilare lo stato economico finanziario patrimoniale del Cam, che, ora, come noto, è nella fase straordinaria di concordato in continuità, accordata dal Tribunale di Avezzano».
«Commissioni vigilanza del comune di Avezzano e articoli di giornale che hanno tentato di alimentare populismo inconcludente a fronte, invece di problemi rilevanti dell’Ente che non sono finiti sotto la lente d’ingrandimento: mi riferisco al bilancio 2017 che il Consiglio di Sorveglianza, di cui faccio parte in qualità di Revisore, ha approvato rilevando una perdita globale di ben 51 milioni euro. Questa legittimazione della massima autorità competente dimostra che le scelte dell’Ente, guidato dalla presidente Morgante e sottoposto alla stretta osservazione dei Commissari giudiziali, sono fatte nel rispetto della legge, e hanno come unico obiettivo quello di fornire il miglior servizio idrico contestualmente all’ardua attività di risanamento del Cam».