La Fontana Luminosa: 85 anni ben portati tra storia, luci e magia

La Fontana Luminosa, 85 anni ben portati tra storia, luci, magia.
Tra i tesori che hanno reso famosa la città come non citare la Fontana Luminosa, simbolo del centro storico, che porta con decoro e fierezza i suoi 85 anni compiuti.
Prende il nome dal suggestivo gioco di luci sull’acqua che si anima nelle ore notturne.
Perché venire a L’Aquila in vacanza? Non solo i turisti ma anche gli stessi aquilani possono scoprire o riscoprire alcuni gioielli e tesori che hanno reso il capoluogo una meta ambita.
Gioielli e tesori come la Fontana Luminosa, riportati al loro antico splendore dopo la furia distruttrice del sisma del 2009.

Ed è stato proprio il terremoto a portare L’Aquila nelle case degli italiani che ne hanno conosciuto la ferita più grande con le immagini del post sisma e poi fiction, programmi tv, come Freedom con Roberto Giacobbo e tutti gli eventi legati al decennale, che ancora oggi tengono i riflettori accesi su un territorio che ha tanto da raccontare.

La Fontana Luminosa è considerato dagli aquilani di lunga memoria uno dei simboli del ventennio fascista, tanto che in età repubblicana venne eliminata la targa con i simboli del fascio.
Con l’avvento della Repubblica poi, tornarono ad essere emblema dell’Aquila le 99 Cannelle, come ai tempi della fondazione.
La Fontana Luminosa è stata immortalata negli anni coperta di ghiaccio d’inverno, o colorata come durante l’adunata degli Alpini nel 2015; è anche un luogo di ritrovo per gli aquilani: quante generazioni si sono date incontro proprio sotto la Fontana Luminosa per fare il classico struscio pomeridiano!!!

Si tratta di uno scorcio importante della città che rende questo luogo una cartolina anche per via del panorama che si può ammirare alle sue spalle: il maestoso Gran Sasso.
Due sinuose figure femminili di bronzo, senza tempo e senza età sorreggono da tutti questi anni la caratteristica conca abruzzese, quella con cui le nonne andavano a prendere l’acqua.
E tanto hanno visto dalla loro posizione, hanno assistito a incontri, amori, rotture, resistendo alla forza del tempo.
Si trova al centro della piazza e veglia da sempre su Corso Vittorio Emanuele, la sua funzione dominante è accentuata dagli edifici gemelli di Palazzo dei Combattenti e Palazzo Leone.
Realizzata nel 1933 dallo scultore originario di Caramanico Terme, Nicola D’Antino, allievo ed amico di Francesco Paolo Michetti, la Fontana nacque a seguito di un progetto del 1927 di sistemazione urbanistica della città.
Il progetto fu affidato all’ingegnere Berardino Valentini; a volerla fu il podestà Adelchi Serena, verrà poi inaugurata con Giovanni Centi Colella.

Il progetto di sistemazione urbanistica prese il nome di “Grande Aquila”, con il quale furono rase al suolo le mura cittadine a nord e a sud della città. Insieme alla Fontana Luminosa, D’Antino realizzò le due fontane gemelle di piazza Duomo.
Si racconta che fu proprio il podestà Colella a volerla luminosa, prendendo ispirazione da un monumento simile visto a Prato.

Negli anni ha subito numerosi restauri, l’ultimo successivo al terremoto del 6 aprile.
È tornata fruibile nel 2016.