Porta Barete, avanti con gli espropri

Porta Barete: si procede con gli espropri e con il progetto preliminare. Intervista all’assessore Raffaele Daniele.
Compito dell’amministrazione attuale è quello di concludere opere e/o progetti che, per un motivo o per l’altro, non si sono ancora concretizzati in questi anni successivi al sisma.
Tra essi l’annosa questione di Porta Barete, nella fattispecie l’apertura di Porta Barete con l’eliminazione del terrapieno di via Roma e la conseguente riqualificazione dell’area di Santa Croce e di Villa Gioia.
Il Capoluogo ha intervistato l’assessore alla Ricostruzione dei beni pubblici, l’avvocato Raffaele Daniele.
«Stiamo procedendo con gli espropri – esordisce Daniele facendo il punto della situazione -. Abbiamo già fatto il DPP (documento preliminare di progettazione) e ci sarà un concorso di progettazione attraverso il quale chiederemo un progetto preliminare. Il concorso sarà aperto anche ai grandi studi.»
«Gli espropri sono stati quantificati. L’Agenzia del territorio ci ha fornito i costi. Nel giro di sei mesi avremo il progetto preliminare e utilizzeremo tutte le possibilità che ci fornisce il Codice degli appalti per velocizzare le procedure. Speriamo quanto prima di cantierizzare e di inaugurare l’area prima di fine mandato.»
Porta Barete e le mura
«Da questo parte un altro progetto che è quello di ricucitura delle mura. Le mura sono quasi tutte intatte nella nostra città. Lì dove sono state rotte, come ad esempio a fine Ottocento a via XX Settembre per creare appunto la via, mi piacerebbe dare traccia della preesistenza delle mura. Mi piacerebbe poterle ricucire e per questo lavoreremo con la Soprintendenza per dare una risposta anche in tal senso.»
«La più grande opera pubblica che è stata fatta nella passata consiliatura, nella quale ero all’opposizione, è proprio l’investimento sulle mura urbiche, una cosa che ho apprezzato moltissimo e che mi piacerebbe potenziare.»
«E questi sono tutti elementi attrattivi. Troppo spesso questa città per gli interessi di pochi si è bloccata: IMMOTA MANET. Noi dobbiamo procedere – conclude Daniele -: resisteremo all’affievolirsi dell’eco del decennale solo se riusciremo a fare grandi opere che ammireranno tutti.»