Si rinnova il rito dell’Infiorata di Corpus domini ad Alfedena

24 giugno 2019 | 12:10
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Si rinnova il rito dell’Infiorata di Corpus domini ad Alfedena

Si rinnova il rito dell’Infiorata di Corpus domini ad Alfedena. Tra i profumi e i colori dei petali di fiori, una festa religiosa che crea socialità.

L’infiorata di Corpus domini si è svolta domenica 23 giugno; è un evento giunto alla sua terza edizione legato a una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica.

raccolta fiori alfedena
foto michela carusi infiorata

In questa occasione in moltissimi luoghi, soprattutto nei piccoli paesi dell’Abruzzo rurale si porta in processione, da che c’è memoria, l’ostia consacrata che viene racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino ed esposta alla pubblica adorazione dei fedeli.

via alfedena

L’infiorata, per Alfedena, rappresenta anche un momento di aggregazione per adulti e bambini.

Giorni prima vengono preparate le basi dove realizzare delle vere e proprie opere d’arte con i petali dei fiori; dopo una notte di lavoro certosino, le strade chiuse al traffico si sono riempite di mille colori e hanno accolto domenica la tradizionale processione che ha preceduto la messa solenne.

Al lavoro notturno hanno partecipato donne, bambini e anche gli uomini, riuniti e chini sui petali hanno realizzato delle vere e proprie opere d’arte, in segno di devozione e con la voglia di stare insieme.

Anche quest’anno la direzione artistica è stata affidata all’architetto Gabriella Melone, originaria di Villa Scontrone ma da anni integrata nella piccola comunità, dove da sempre è una delle promotrici delle iniziative che coinvolgono cultura, arte e religiosità.

Il lavoro è stato diviso in gruppi, tenendo conto del tema religioso della ricorrenza, quest’anno sono stati raffigurati i misteri della luce del Rosario che raccontano l’età adulta di Gesù.

“Ho messo la mia passione per l’arte a servizio della comunità che mi accolta tanti anni fa – ha spiegato Gabriella Melone al Capoluogo.it – un momento importante nato da un progetto costruito e vissuto con grande entusiasmo da tutte le realtà associative di Alfedena”.

“A differenza di tutte le altre infiorate – ha aggiunto – quello che ci distingue è che scegliamo un tema e andiamo avanti con quello”.

E perchè quest’anno proprio i misteri della luce? “Abbiamo seguito una sequenza, partendo con la fine dei misteri alla prima edizione, l’anno scorso abbiamo rappresentato i gloriosi e quest’anno la luce che raccontano tutta la vita pubblica di Nostro Signore, dal battesimo nel fiume Giordano, il miracolo delle nozze di Cana e l’annuncio del Regno di Dio”.

Un pannello è staTo dedicato ala sintesi dei misteri e alla simbologia, la luce realizzata attraverso il cero pasquale, il dono della fede e chiaramente l’acqua come simbolo del lavaggio dei peccati e  della purezza. Su un pannello sono stati realizzati dei fiocchi che partono dal cielo e vengono verso il basso.

alfedena

L’anno scorso, l’infiorata di Corpus Domini si è arricchita di un simbolismo importante, con l’obiettivo di favorire e e incentivare l’integrazione. Il paese ha ospitato per un lungo periodo circa 50 migranti, e alcuni tra i più giovani, nonostante di religione musulmana, hanno voluto partecipare alla realizzazione di una delle opere d’arte floreali.

Alfedena è un paese che oggi vive di turismo, per via della vicinanza con gli impianti sciistici di Roccaraso e con  i luoghi caratteristici del Parco, ma una volta era abitato principalmente da persone molto anziane.

Dalle tradizioni delle nonne di una volta che abitavano Alfedena e riempivano i vicoli e le stradine con le loro voci tipiche nasce l’infiorata di Corpus domini va ad aggiungersi ad un’altra antica tradizione legata alla processione.

petali di fiori
infiorata 2019

In occasione di Corpus Domini tante donne del paese, le nonnine con la crocchia e che profumavano di biscotti e brillantina Linetti che oggi non ci sono più, raccoglievano per giorni i petali di rosa, e durante l’annuale processione, affacciate ai balconcini, “le loggette”, in dialetto, li  gettavano verso i fedeli in processione.

Un momento non solo religioso e fatto di preghiere recitate ancora in latino, ma di tanta allegria che contagiava tutti i piccoli del paese, che non vedevano l’ora di poter riversare in strada i cestini pieni di fiori.

infiorata alfedena

Una tradizione portata avanti anche adesso da colori che abitano questo piccolo borgo o che vi tornano per fuggire dallo stress della grande città e riaprendo le case, le loggette i vecchi balconi, mantengono vivo il ricordo e la memoria dei loro cari.

Alcune delle foto allegate all’articolo sono di Michela Carusi, altre di Daniela Addezio e prese dalla pagina Facebook “Sei di Alfedena se”.

Hanno partecipato alla creazione dei bozzetti:
Adriano Spada, il battesimo di Gesù; Pamela Como, le nozze di Cana; Pasqualino Ferretti: l’annuncio del regno di Dio (parabola del seme di senape); Maria Chiara Cera, la trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor;
Lorenzo Spada, istituzione della Eucaristia (ispirato dal Vangelo dei discepoli di Emmaus); Gabriella Melone,
Riassuntivo dei simboli di ciascun mistero.

Le opere che rappresentavano il battesimo: luce della fede (candela o cero Pasquale), acqua, spirito Santo, candore della veste (nastri bianchi); nozze di Cana acqua che si trasforma in vino con il banchetto del cielo; annuncio del regno di Dio(parabola il tesoro); la trasfigurazione: immagine bianca di sale e fiori bianchi in un vortice di luce;
Istituzione eucaristia: il vino delle nozze scende nel calice e di trasforma in sangue che tracima dal calice inserito in un pane spezzato che si sparge sul mondo.

Ha partecipato anche la scuola primaria attraverso l’associazione Mani colorate che cura il progetto di doposcuola, curato dalla maestra Rosa Murfuni, realizzando due pannelli posti a decorazione del portale della Chiesa.