Santa Maria Paganica tra macerie, polvere e novità
Santa Maria Paganica, una ferita ancora aperta, dieci anni dopo. Viaggio tra macerie, polvere e qualche spiraglio di luce.


A far da contraltare alla grigia e abbandonata area di Santa Maria Paganica, Palazzo Ardinghelli, ristrutturato e restaurato nel suo pregio antico e nel suo splendore. L’edificio vede spuntare al suo fianco il condominio di Santa Maria Paganica, rispondente al civico numero 5.


Una commistione di stili poco elegante e piacevole a vista d’occhio, tra antico, moderno e ciò che è stato sventrato, dieci anni fa, dalla furia della terra ballerina.
Passeggiata per le vie del centro, dalla centralissima via Garibaldi, proprio in direzione piazza di Santa Maria Paganica. Qual è la situazione della città capouogo?
A chi vive il centro ogni giorno, anche e soprattutto per motivi professionali, l’area ad oggetto appare a due facce, almeno quello comprendente via Garibaldi, cuore della movida aquilana. Ai microfoni del Capoluogo Caterina Pio, titolare della truccherie su via Garibaldi, ha spiegato: «La città si mostra secondo due vesti differenti, a seconda che la si guardi la notte, piuttosto che alla mattina. La notte c’è vita, molto meno invece il movimento nell’orario mattutino, quando i lavori dei cantieri non rendono agevole frequentare la zona. La gente, ormai adattatasi alle circostanze che rispecchiano la quotidianità, arriva maggiormente nel pomeriggio», spiega Caterina Pio.
Dai colori della truccheria a quelli di Palazzo Antinori, decorato di fiori che addobbano i balconi, basta voltare lo sguardo per percepire tutta un’altra atmosfera. Cè il condominio Chiarino 9 in ristrutturazione, con i ponteggi decorati con le rirpoduzioni di Off-side Art, e poi si giunge al monumento, distrutto e impolverato, di Santa Maria Paganica, la Chiesa, di recente oggetto di un dibattito inerente un’ipotetica ruderizzazione, e la magnificenza di Palazzo Ardinghelli, con accanto il civico 5 di Santa Maria Paganica. Il video approfondimento del Capoluogo.