Mostra concorso “Senatore Cappelli”, tutto pronto per la fase finale

Mostra concorso “Senatore Cappelli”, tutto pronto per l’evento previsto a San Demetrio ne’ Vestini tra il 12 e il 14 luglio.
La seconda edizione della mostra concorso di arti visive, fortemente voluta dalla Fondazione Cappelli e dal Comune di San Demetrio, è ormai sulla dirittura d’arrivo. Gli elaborati degli artisti e i fotogrammi dei fotografi sono già stati depositati presso la sede dell’Amministrazione Comunale.
Anche i nove membri della giuria sono stati nominati. Le operazioni di coordinamento di questa struttura sono state affidate ad una critica d’arte di livello, Marta Lock. Anch’io sono stato chiamato a far parte della commissione giudicatrice. All’atto della nomina, vi confesso, ho sentito tutto il peso della responsabilità che andavo ad assumere. Subito dopo, però, mi sono calato, ipoteticamente, nel processo creativo dei concorrenti con un piacere dal sapore prettamente artistico. Ho ritenuto che l’artista debba sentirsi libero di percepire, usando la capacità e l’arbitrio per creare qualcosa che non c’era. In questa veste ho percepito la sensazione di essere solamente un tramite, uno strumento, una penna in connessione con qualcosa di grande espresso dal pittore e dal fotografo. Dopo queste prime sensazioni, dalle quali non avrei voluto separarmi, sono tornato con i piedi per terra e ho iniziato a studiare attentamente l’apposito regolamento preparato per l’occasione.
Devo dire, ad onor del vero, che il territorio di San Demetrio ha tutte le carte in regola per aspirare ad un decollo socio economico di qualità. La storia non difetta. Personaggi illustri hanno lasciato pagine indelebili sulle attività politiche amministrative locali e nazionali. Grandi artisti, come Patini, hanno lasciato tracce nella Parrocchiale. Attualmente le tele sono in fase di riparazione e restauro per i piccoli danni arrecati dal sisma del 2009. Dal punto di vista paesaggistico e ambientale non manca nulla. Una rigogliosa vegetazione consente al visitatore di immergersi nel verde di un ambiente salubre. Il fiume Aterno traccia l’asse centrale della Valle Subequana ricca di emergenze archeologiche a architettoniche di tutto riguardo. Il fiore all’occhiello di questa cittadina è costituito dal meraviglioso piccolo specchio d’acqua, nel quale si immergono le immagini delle soprastanti colline che ospitano l’insediamento urbano della frazione San Giovanni. Al cospetto del Capoluogo, in maniera diretta, giace l’abitato di Stiffe, altra frazione di San Demetrio. È un paesino ameno, immerso nel verde e gode della frescura delle acque provenienti dalle omonime grotte. Le acque provengono dagli inghiottitoi posti sulla piana delle Rocche, delimitata dai centri abitati di Terranera, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo. Una visita alle grotte da non perdere. Perfettamente attrezzate, illuminate e poste in sicurezza, con camminamenti misti i cemento e metallo. Sono grotte giovani, in via ancora di formazione e, a differenza delle altre che conosciamo, con la presenza di acqua in scorrimento. È uno spettacolo unico. L’acqua zampilla da tutte le fessure della roccia. Precipita in basso. Corre rumorosa con percorsi tortuosi fra le rocce. Poi, in prossimità dell’uscita alla luce, osserva un rallentamento, una vera e propria pausa di riflessione, prima di spiccare il volo dell’angelo, così mi è piaciuto definire questo spettacolo, ad ali aperte precipitando verso il basso per abbracciare Stiffe e la valle sottostante. San Demetrio occupa una posizione baricentrica anche sui territori circostanti e offre la possibilità di visitare le emergenze archeologiche di Peltuinum, Castel Camponeschi, le meravigliose Chiese di Bominaco. Si può anche riscendere da Opi per ritornare nella Valle Subequana, presso Ripa di Fagnano. Da qui si puà procedere verso la Valle Subequana per proseguire verso la Valle Peligna, oppure tornare da Secinaro verso le Rocche e, passando per Cavalletto, tornare a San Demetrio, facendo una piccola sosta per ammirare la necropoli di Fossa. Gli stimoli per interessanti percorsi non mancano.
Proprio su queste potenzialità l’Amministrazione Comunale intende gettare le basi per un piano integrato di sviluppo, servendosi del locomotore della cultura per un organico decollo socio economico del territorio. In ausilio dell’Amministrazione è entrata sulla scena la Fondazione Cappelli che ha voluto sponsorizzare, per la seconda volta, la mostra concorso di arti visive. Da qui è scaturita anche l’idea che il Comune possa scegliere l’opera di un qualsiasi artista partecipante, meritevole di particolare attenzione, per riprodurla sui muri delle proprietà comunali per abbellire l’arredo e l’aspetto urbano per conferire alle strutture murarie questa caratteristica: “I muri che raccontano”. Quest’anno l’iniziativa è stata arricchita anche dal concorso fotografico che, guarda caso, rappresenta un’appendice integrativa della espressione pittorica. Infatti, la mobilità più rapida delle angolazioni di ripresa, la maggiore apertura o chiusura dell’obiettivo, la profondità di veduta, l’uso di appositi filtri, capaci di attenuare sfumature delicate, la naturalezza dei colori captati, concorrono a dare maggiore importanza ai cromatismi, alle prospettive e ai cromatismi realizzati con colori e pennelli. Di notevole pregio, infine, la sezione dedicata dell’omaggio alla memoria di Massimo Ermanno Leosini, professionista, docente, artista di alto valore, scrittore e scienziato. A tutto ciò il Comune ha voluto aggiungere un’altra attività promozionale turistica, capace di attirare centinaia di visitatori: la presentazione e la degustazione di prodotti tipici del territorio. E non sono pochi. Certamente sarà un successo pieno e avremo modo di verificare il tutto nelle giornate comprese tra giovedì 12 e domenica 14 luglio prossimi.