L’Aquila, Ater e ricostruzione: 10 anni e due terremoti dopo

Provincia dell’Aquila e case popolari. La ricostruzione Ater come procede? Lo abbiamo chiesto al commissario Gianvito Pappalepore. Numeri e dettagli.
«Dai dati – che ho recentemente esposto a Roma, al tavolo della ricostruzione – nel settore della ricostruzione pubblica l’Ater è l’ente che è riuscito a realizzare di più rispetto agli altri». Un di più che si traduce nel 70% delle pratiche Ater della ricostruzione.
L’Ater della provincia dell’Aquila possiede un patrimonio complessivo di 4623 unità immobiliari.
«In seguito al terremoto del 6 aprile 2009, risultarono danneggiate 1661 unità immobiliari all’interno dell’area del cratere e 89 unità immobiliari site al di fuori del cratere. Un bilancio aggravato nei numeri dal sisma del Centro Italiadel 2016, in cui furono danneggiate 78 unità in totale, tra cratere e fuori cratere».
Dati che testimoniano il duro colpo assestato dai recenti terremoti al patrimonio Ater relativo alla provincia dell’Aquila, ma ai quali fanno da contraltare quelli di una ricostruzione che ha «riportato all’agibilità 1178 unità immobiliari, con 104 strutture, alla data di febbraio 2019, in corso di riparazione o, per l’appunto di ricostruzione». I lavori, sempre stando alle stime del febbraio scorso, devono, invece, cominciare in 422 unità immobiliari, di cui 185 di competenza del Provveditorato alle Opere Pubbliche, 200 di competenza dell’Ater e, infine, 37 a cura dei condomini privati a maggioranza di gestione. Lavori finanziati da Delibere CIPE, rispettiavemente del 2015 e del 2017.
«In merito ai 46 alloggi situati a Porta Leoni sono in corso le trattative tra l’Ater e il Comune, per la permuta con alcune abitazioni equivalenti. Si è giunti ormai quasi alla quadra definitiva».
Ater e case popolari, chi è rientrato dopo il sisma
L’eredità lasciata dal terremoto del 2009 ha reso 1750 alloggi e locali inagibili. Alla data del 5 aprile 2019 nella provincia dell’Aquila sono rientrati a casa 1224 nuclei familiari, corrispondenti ad una percentuale del 69,95%. Sono, invece, 526 i nuclei che attendono di poter tornare a casa. In riferimento specifico ai rispettivi alloggi delle famiglie ancora senza le proprie abitazioni, il 26% delle unità, ovvero 138 case, sono in corso di riparazione, mentre il restante 74%, equivalente a 388 alloggi, è in attesa del via dei lavori.
In totale i finanziamenti stanziati e impegnati sono stati di euro 113 273 289,05, di competenza tra Ater e Provveditorato alle Opere Pubbliche.
«I nostri numeri testimoniano un risultato importante a livello di ricostruzione – spiega ancora Pappalepore – Da questo punto di vista siamo una sorta di ‘isola felice’. Il problema più grande, però, è uno: il fatto che abbiano diviso la ricostruzione tra noi come Ater e Provveditorato alle Opere Pubbliche e che siamo legati ai finanziamenti mancanti, che arriveranno con le delibere Cipe. Questo, ovviamente, in riferimento al terremoto del 2009. Per quello del 2016 poi va fatto un altro discorso a parte. La situazione è critica, perché a fronte dei fondi stanziati noi non riusciamo ancora ad avere nulla», conclude Pappalepore.