30 candeline per l’Angolo del Buongustaio della famiglia Piccinini

La signora Gioia Piccinini racconta i primi 30 anni dell’Angolo del Buongustaio.
In questi giorni la famiglia Piccinini che da sempre si occupa di cibo e intrattenimento festeggia i 30 anni dell’Angolo del Buongustaio, storica macelleria e gastronomia del quartiere aquilano del Torrione.
A tenere le fila di questo dinamico gruppo parentale c’è oggi come allora, Gioia Nunziatina Piccinini, che insieme al marito Aldo aveva puntato tutto sulla città.

“Mio marito aveva la macelleria a Via Patini – ricorda questa dinamica signora ai microfoni del Capoluogo. it –e decidemmo a un certo punto di puntare in grande, sempre insieme come avevamo sempre fatto”.
Purtroppo il signor Aldo nel 1984 è venuto a mancare e la moglie ha deciso comunque di andare avanti: “perché volevo che i miei figli e poi i nipoti avessero la possibilità di fare quello che il padre e il nonno avevano insegnato”.
E da lì quindi l’idea di acquistare lo stabile del Torrione dove ancora oggi si trova L’Angolo del Buongustaio.

“È stato poi un susseguirsi di eventi – continua – non ho voluto dimenticare la memoria del mio Aldo e quindi ho continuato a darmi da fare aiutata dai miei figli che erano poco più che ragazzi”.
Difatti in parallelo con l’attività è arrivato poi il servizio mensa.
“Fu una scelta quasi obbligata per i nostri clienti – spiega – eravamo letteralmente ricoperti da ordini perché i nostri cibi cucinati con le ricette della tradizione aquilana piacevano moltissimo”.

E infatti venne aperta una mensa, una grossa azienda che ancora oggi rifornisce non solo mense, e scuole ma offre un servizio catering per feste ed eventi di ogni tipo.
Una voglia di fare, quella della signora Gioia, che nel 1998 le fece avere l’onorificenza di cavaliere al Merito della Repubblica conferita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante una visita a L’Aquila.
Dal servizio mensa poi, i tempi più recenti i nipoti Aldo, (chiamato così dal nonno) Luca e Marco decisero poco prima del terremoto di aprire un locale in centro a via Marrelli e uno dietro piazza Duomo, nei locali della scuola guida di Del Re dove si facevano aperitivi cenati a buffet e feste.

Locale che purtroppo ha chiuso i battenti proprio in seguito al sisma, ma i ragazzi, proprio come i nonni, hanno deciso di tornare in centro con un’altra formula ed è nato il Nerocaffè, su corso Vittorio Emanuele, dove una volta c’era una profumeria.

“Sempre con la benedizione dei nonni – continua la signora Gioia – mi commuove ed emoziona vedere l’intraprendenza dei miei ragazzi. In loro rivedo mio marito e così mi sembra come se una parte di lui non sia mai morta. Sarebbe fiero ed orgoglioso di loro!”.
“Ho tanti progetti ancora, per me e per la mia famiglia, non mi piace fermarmi ma soprattutto sento che mio marito ci guarda anche perché senza la sua affettuosa presenza probabilmente non avremmo potuto fare tutto questo!”.

Anche la redazione del Capoluogo.it fa tanti auguri alla signora Gioia e a tutta la famiglia per questi primi 30 anni.
