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L’Aquila, risolta vertenza lavoratori Campomizzi senza stipendio da mesi

15 luglio 2019 | 13:25
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L’Aquila, risolta vertenza lavoratori Campomizzi senza stipendio da mesi

Si è chiusa positivamente la vertenza che ha interessato i lavorati dell’Adsu dell’Aquila operanti presso l’appalto di portierato.

Lo ha reso noto la Filcams Cgil dell’Aquila.

Va ricordato che i lavoratori sono senza stipendi da dicembre, tutti assunti dalla ditta Euroservice di Pordenone, che all’Aquila svolge servizio di vigilanza non armata presso gli uffici della casa dello studente che si trovano all’interno della ex caserma “Campomizzi”.

Nella giornata dell’11 luglio, è subentrato un nuovo appaltatore col quale la Filcams Cgil ha condiviso un percorso per il ripristino garantendo la riassunzione di tutti i lavoratori a tempo indeterminato, ivi compresi quelli che erano stati costretti ad accettare dei contratti a termine.

Sono state ristabilite altresì le condizioni economiche, contrattuali e normative precedenti, ponendo fine ad una vertenza molto complicata con la soddisfazione del sindacato e dei lavoratori.

Per questi lavoratori sono stati mesi duri dal momento che la busta paga non viene percepita da fine 2018.

A oggi rimangono ancora aperte le problematiche relative alle retribuzioni arretrate che il personale deve ancora percepire (5 mensilità e la tredicesima, oltre al Tfr e alle spettanze) dal vecchio gestore dall’appalto e che la nostra O.S. ha richiesto anche alla Committenza”, comunica la Filcam L’Aquila.

“Una situazione avvilente, difficile e soprattutto pesante dal momento che nessuno sa darci una risposta”, aveva detto una delle dipendenti quest’inverno.

La ditta Euroservice è subentrata nel 2016, dopo aver vinto il bando di gara dell’Adsu.

Il bando di gara era stato vinto dalla ditta dal momento che aveva offerto la percentuale di ribasso più alta rispetto all’importo a base d’asta, come si legge anche sulla delibera pubblicata sul sito dell’Azienda per il diritto agli studi universitari.

Sulla vertenza è intervenuta a dare man forte la Filcam Cgil dell’Aquila che aveva chiesto e ottenuto un incontro in prefettura ai primi di marzo, dopo i solleciti da parte degli iscritti, lavoratori della ditta, avendo avuto notizia di “irregolarità retributive”.

“A maggio, quasi la metà dei lavoratori non fu riassunta dal nuovo gestore dell’appalto e la restante parte dei lavoratori fu assunta con contratti a termine, violando la clausola sociale, ignorando le richieste pervenute dalla Committenza e  nonostante in tutte le sedi, la nostra Organizzazione Sindacale avesse ribadito l’illegittimità dei comportamenti dell’appaltatore”, spiegano dalla Filcam L’Aquila.

“Otto famiglie erano state lasciate senza stipendio e mezzi di sostentamento, riducendo drasticamente i salari, applicando contratti peggiorativi, lasciando i lavoratori senza tutele economiche e garanzie occupazionali”, concludono.