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Scuola De Amicis e la storia infinita del cantiere che non parte

15 luglio 2019 | 10:33
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Scuola De Amicis e la storia infinita del cantiere che non parte

A 10 anni dal 6 aprile ancora non c’è una data per l’avvio lavori alla De Amicis. 600 anni di storia per la scuola che ha formato migliaia di aquilani.

Sono passati più di 10 anni dal terremoto del 6 aprile e nonostante l’archiviazione di una causa penale che aveva dato uno stop ai lavori, ancora oggi non si conosce la data per l’avvio del cantiere della scuola De Amicis dell’Aquila, punto di riferimento per migliaia di generazioni di scolari.

Va ricordato che la scuola De Amicis è destinataria di fondi statali per milioni di euro cui vanno aggiunti i 900 mila euro raccolti dalle cantanti “Amiche dell’Abruzzo” Fiorella Mannoia, Giorgia,Gianna Nannini, Laura Pausini, Elisa, con un concerto benefico dopo il sisma del 6 aprile.

Un edifico che ha sulle spalle oltre seicento anni di storia; nato come ospedale fondato da San Giovanni di Capestrano e che di volta in volta, nel corso dei secoli, ha cambiato destinazione d’uso pur rappresentando sempre una testimonianza viva del tessuto cittadino.

Potrebbe essere molto importante l’inizio dei lavori in tempi brevi, anche per dare un segnale alla città, che dal 6 aprile 2009 aspetta ancora la ricostruzione delle tante scuola della città ancora dislocate all’interno dei Musp o in sedi provvisorie e spezzate, (comme accaduto per il Classico).

L’importo totale dell’intervento, riporta la scheda pubblicata sul sito del Commissario per la ricostruzione, è superiore ai 16 milioni.

Sul fronte penale c’era un’inchiesta per abuso d’ufficio a carico del Provveditore interregionale alle opere pubbliche, Vittorio Rapisarda e del dirigente tecnico Gennaro Di Maio, archiviata dal giudice Giuseppe Romano Gargarella, nonostante l’opposizione della ditta Mgm che aveva ottenuto in un primo momento l’appalto. Poi è stata indagata anche la ditta, a cui nel frattempo l’appalto è stato revocato.

La Mgm prese l’appalto nel 2012 con una procedura a evidenza pubblica di aggiudicazione dei lavori; la ditta firmò il contratto nel 2015, poi sciolto per perdita dei requisiti Soa.

Poi, su scelta del Provveditorato ci fu lo scorrimento della graduatoria delle imprese partecipanti (avversato da Mgm) e la scelta finale designò il Consorzio Stabile Sei.

Fu proprio l’Anac che dette alla stazione appaltante la libertà di decidere se far scorrere la graduatoria delle imprese che parteciparono alla gara, o ricominciare daccapo.

Nel nome del preminente interesse pubblico il Provveditorato interregionale scelse la via più veloce dello scorrimento della graduatoria, contro cui si appellò Mgm.

Al momento, viste le diversità di vedute tra Tar e Consiglio di Stato, è ancora da stabilire chi debba fare i lavori e, poche settimane fa, il Provveditorato alle opere pubbliche ha bloccato i restauri in attesa che arrivi un provvedimento definitivo del Consiglio di Stato.

E i lavori quindi sono fermi al palo.