Orso marsicano, cosa fare in caso di incontri ravvicinati

“Poter vantare dei territori in cui ancora vivono gli orsi è qualcosa che deve farci sentire orgogliosi e pronti ad accettare le sfide che questo comporta”
Complice la bella stagione sono frequenti passeggiate, gite ed escursioni nel territorio del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, una zona dove non è inusuale incrociare il passaggio con gli orsi marsicani.
Una situazione che solitamente genera allarmismo, anche perchè non è facile, da inesperti, capire cosa è meglio fare e come comportarsi per non incorrere in pericoli.
In tal senso potrebbe essere molto utile affidarsi ai consigli di Daniela D’Amico, responsabile Promozione e Comunicazione del Parco Nazionale d’Abruzzo.
“Se si dovesse avere l’opportunità di incontrare un orso bisogna mantenere la calma, indietreggiare lentamente, di solito l’orso si allontana. Quando l’orso si alza sulle zampe posteriori è perché sta osservando i dintorni. Lasciare sempre una via di fuga all’orso, evitare di inseguirlo con l’auto. Ricordiamoci sempre che poter vantare in un Paese come l’Italia, così densamente popolato, dei territori in cui ancora vivono gli orsi è qualcosa che deve farci sentire orgogliosi e pronti ad accettare le sfide che questo comporta”, spiega-
“I fatti di questi giorni sull’orso M49 (in fuga nei boschi in Trentino) stanno riportando alla ribalta il tema, mai risolto, del nostro rapporto con l’ambiente, con la tutela della biodiversità e con la convivenza con i grandi carnivori. Si perché convivere con l’orso, o con il lupo, significa inevitabilmente avere dei conflitti con le attività umane tradizionali. Ma gli orsi fanno gli orsi e ci sarà sempre qualcuno di loro più intraprendente che farà dei danni o che si avvicinerà troppo ad un paese, o altro…”, chiarisce.
“Quindi? Vogliamo solo orsi che si comportino bene? Lupi che non mangiano pecore? Non è possibile! La ricetta sta nel conoscere, accettare i grandi carnivori sul territorio e saper trovare le soluzioni idonee per evitare i danni che possono causare. Non è facile né scontato, ma questa è la chiave per imparare a convivere e noi dobbiamo chiederci quanto siamo disposti ad impegnarci per condividere il nostro Mondo con altre specie animali, prima di arrenderci ad un pianeta popolato solo da uomini, se mai fosse possibile”.
“Sebbene l’incontro con un orso può essere un evento bellissimo, per molti, in realtà può essere pericoloso, sia per gli orsi, sia per le persone. Quindi se lo vogliamo osservare, fotografare, magari per postarlo sui social – ha proseguito D’Amico – o semplicemente lo incontriamo nostro malgrado in montagna, dobbiamo adottare alcune semplici regole”.
1. Quando si ha la fortuna di incontrare un orso in montagna, la cosa più importante è mantenersi calmi e indietreggiare lentamente senza fare movimenti bruschi. La reazione più comune di un orso quando si accorge della presenza umana è di allontanarsi;
2. In altri casi, l’orso si alza sulle zampe posteriori: non si tratta di una postura aggressiva, bensì di un suo modo per osservare meglio i dintorni, acquisire informazioni con l’olfatto (perché vede poco) e, quasi sempre, fuggire;
3. Anche quando l’animale sembra tranquillo, ricordarsi che si tratta di un selvatico e quindi è bene non avvicinarsi per nessun motivo.
Comportamento che si deve adottare quando si effettua fotografia naturalistica:
• Non utilizzare alcun tipo di esca
• Lasciare sempre vie di fuga all’orso
• Evitare di divulgare sui social in tempo reale il luogo esatto dell’eventuale avvistamento
• Non assumere atteggiamenti intimidatori nei confronti dell’orso
• Rispettare i regolamenti vigenti all’interno delle aree protette
• Non disturbare l’animale in alcun modo
• Evitare di inseguire l’orso con l’auto
“Ricordiamoci sempre che poter vantare in un Paese come l’Italia, così densamente popolato, dei territori in cui ancora vivono gli orsi è qualcosa che deve farci sentire orgogliosi e pronti ad accettare le sfide che questo comporta“, ha concluso.