Prima media classe 1967, le prime alunne rispondono all’appello

Si riconoscono le prime alunne della prima media classe 1967, di Santa Lucia di Fiamignano. Tutto è partito dalla foto della professoressa Luigina Salvi
“Ci siamo riconosciute! Siamo Costanza Rughetti e Maria Gabriella (Mariella) Cinardi, di S. Agapito, nella foto sedute in prima fila”.
La foto-storia pubblicata dal Capoluogo qualche giorno fa raccoglie i primi frutti: la prima media del ’67 si riconosce e si riunisce. Una storia di quelle da scrivere e da raccontare, cominciata con la nostalgia della professoressa Luigina Salvi, che si è rivolta al Capoluogo dopo aver ritrovato, spuntata fuori da un cassetto, una foto in bianco e nero della sua prima classe a Santa Lucia di Fiamignano.
Immagine accompagnata da parole d’affetto per le sue primissime alunne, compagne di lezioni 50 anni fa. “Rivedere questi volti belli, puliti, sorridenti, mi ha riportato indietro di tanti, tantissimi anni! Erano bambine dolcissime, semplici, allegre, i loro volti sono scolpiti nei miei ricordi più cari”, aveva scritto la professoressa Salvi.
Un entusiasmo ricambiato dalle alunne della prima media del ’67, che si sono riconosciute nella foto, corredata inoltre dal registro di nomi dell’intera classe.

Un aiuto in più per la missione ritrovamento. Oltre a Costanza Rughetti e Maria Gabriella Cinardi anche Maria Rita Leonetti si è riconosciuta nella fotografia. “Che piacere immenso abbiamo provato – scrivono ancora alla nostra redazione Costanza e Maria Gabriella – Dopo tanti anni, il risveglio di un ricordo sopito è come rivivere quel tempo. E poi essere ricordate in questo modo da colei che rivestiva, per noi, il punto di riferimento, la certezza, l’attenzione”.
E poi un legame speciale, filo di un ricordo indelebile, come traspare dalle parole di Mariella: “Professoressa Salvi, lei è l’unica insegnante che ricordo di quella mia breve parentesi a S. Lucia”.
Infine l’obiettivo, rinato un giorno per caso, uscito fuori dal cassetto della professoressa. “Scrivere le emozioni ci resta molto difficile, quindi andiamo al sodo: ci dobbiamo incontrare, a noi farebbe molto piacere. Per questo ci impegniamo a trovare le altre: non abbiamo riconosciuto tutte, ma con i nomi e qualche ricordo riusciremo senz’altro a trovarle. Desideriamo organizzare insieme alla nostra professoressa una giornata, un pranzo, o comunque qualcosa che ci faccia stare insieme, per rivivere e raccontarci dopo ….. tanti anni”. Ora manca, allora, soltanto il lieto fine.