A25, svincolo Bussi antisismico: reggerà a terremoti più forti di quello del 2009
L’intero svincolo di Bussi sull’A25 sarà il primo ad essere trasformato in anti-sismico. Dopo i lavori sul viadotto di Tornimparte, che lo stanno rendendo il primo viadotto antisismico, anche quelli su Bussi procedono a passo spedito.
Sono entrati nella fase decisiva e più complessa i lavori nel cantiere. Lavori già iniziati sotto il viadotto e che ora proseguono nella parte alta, sul piano stradale.
Per le prossime settimane e fino al 20 settembre si lavorerà per trasformare un viadotto statico in un viadotto dinamico di nuova generazione, in grado di resistere a terremoti anche di entità superiore a quello dell’Aquila.
Dopo i lavori sul viadotto di Tornimparte, che lo stanno rendendo il primo viadotto antisismico, anche quelli su Bussi procedono a passo spedito.
Lo svincolo di Bussi – si apprende da fonti di Strada dei Parchi – avrà una struttura completamente nuova: niente più singole campate distinte e separate una dall’altra, ma una sola campata che come una corda viene ancorata ai lati estremi, dove ci sono delle nuove “spalle” ammortizzate capaci di assorbire le onde sismiche. I lavori avranno come obiettivo il rinforzo delle pile, l’installazione dei dissipatori sismici e il rafforzamento dei punti di ancoraggio sui costoni ai lati del viadotto, le cosiddette “spalle”.
Sulle pile del viadotto si è lavorato nelle scorse settimane. Sono state rimosse con la tecnica dell’idrodemolizione le parti esterne, ormai rovinate dalle infiltrazioni di acqua salata. Successivamente sono stati praticati fori nelle fondamenta di ogni singolo pila e saldati nuovi ferri di armatura. Le pile sono state interamente ricoperte da una “camicia” in calcestruzzo armato spessa 35 centimetri.
Al di sotto del piano stradale, per rendere gli impalcati antisismici, vengono impiantati su ogni pila ristrutturata delle coppie di nuovi appoggi elastici, che hanno lo scopo di dissipare le onde sismiche. Questi appoggi elastici permetteranno al viadotto di oscillare anche lateralmente, autonomamente anche dalle pile. La forza delle onde telluriche non si caricherà più sulle pile comprimendole, ma verrà scaricata alle estremità del viadotto. Qui si stanno realizzando degli ancoraggi elastici, agganciati alle spalle.
Queste nuove strutture avranno il compito di disperdere l’energia delle onde sismiche e fare in modo che il viadotto possa resistere anche a terremoti molto più intensi di quello dell’Aquila.
Questo di Bussi è il primo intervento completo di messa in sicurezza sismica di uno svincolo dalla caratteristica forma circolare. E’ un progetto pilota che poi verrà esteso a tutti gli svincoli che presentano caratteristiche simili. Nella zona di Bussi Popoli si registrarono forti danni anche alle strutture autostradali nei vai terremoti che si sono susseguiti a quello devastante dell’Aquila. In quest’area per almeno tre volte sono stati risollevati e rimessi in posizione impalcati di viadotti spostati dalla forze delle onde.
Ricordiamo che la riapertura dell’ingresso autostradale Bussi – Popoli è chiuso, in entrambe le direzioni, fino al 20 settembre 2019. Gli automobilisti diretti a Pescara possono usufruire dello svincolo autostradale di Torre De’ Passeri, mentre gli automobilisti diretti a Roma possono entrare in autostrada a Pratola Peligna – Sulmona.

Buone notizie anche per i viadotti autostradali tra Bussi sul Tirino e Cocullo: saranno i primi ad essere interessati dagli interventi di messa in sicurezza a causa della loro particolare condizione di vulnerabilità sismica.
È quanto è emerso dall’incontro tenutosi nei giorni scorsi a Sulmona cui ha partecipato il vicepresidente del Cda Strada dei Parchi Mauro Fabris, l’ingegner Besozzi e Pasquale Galante insieme ad alcuni dei sindaci dei comuni interessati: Annamaria Casini per Sulmona, Giuseppe Lo Stracco, Bugnara, Sandro Chiocchio, Cocullo, Antonella Di Nino, Pratola Peligna, Marianna Scoccia, Prezza.
“Sono state previste risorse nella nuova proposta del Piano Economico Finanziario (PEF) del concessionario, attualmente in discussione e di prossima approvazione, proprio per avviare i lavori di messa in sicurezza sismica delle autostrade A/24 e A/25, che interesseranno un tratto per volta in maniera modulare. Nella riunione sono stati illustrati gli interventi, per un importo di circa 722 milioni di euro e che, con probabilità, dovrebbero avere la durata di circa 3 anni. Un passaggio decisivo sarà la riunione del Cipe del 22 luglio (oggi, ndr), che darà il via libera al piano stralcio per l’avvio degli interventi. Vista la dimensione dei lavori e per minimizzare i disagi agli utenti si è deciso di istituire un tavolo permanente tra i sindaci del centro Abruzzo e Strada dei Parchi, per consentire un confronto continuo teso ad affrontare nella maniera più appropriata e concertata le varie criticità e soluzioni in questa fase attuativa degli interventi previsti dal nuovo PEF” afferma il sindaco di Sulmona Annamaria Casini.