5G a L’Aquila, sperimentazione e allarmismo

Il Capoluogo ha intervistato il professore Valerio De Santis per sfatare alcuni dei falsi miti sul 5G.
Il Capoluogo ha intervistato il professore Valerio De Santis per sfatare alcuni dei falsi miti sul 5G.
Il professor De Santis è docente di Elettrotecnica presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di Economia (DIIIE).dell’ateneo aquilano ed è membro del Comitato Tecnico Internazionale sull’Esposizione ai Campi Elettromagnetici, in particolare su IoT (Internet of things) e 5G.
De Santis, intervistato anche da Marco Camisani Calzolari per Striscia la notizia, ha illustrato come sia insensato tutto l’allarmismo intorno alla tecnologia 5G, ribadendo invece i vantaggi di una sperimentazione come quella che sta avvenendo a L’Aquila e in altre quattro città d’Italia.
«L’allarmismo è diventato una vera e propria psicosi – ha dichiarato DeSantis -, quindi è bene fare chiarezza sul funzionamento di questa tecnologia.»
Il docente universitario ha espresso scetticismo sull’accostamento al 5G dei due studi condotti dal NationalToxicologyProgram e dall’Istituto Ramazzini, che andrebbero a corroborare l’ipotesi di un possibile aumento del rischio di tumore per l’esposizione alle onde elettromagnetiche, essendo stati effettuati sulle tecnologie 2G e 3G.
Anche l’ICNIRP, Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti, massimo istituto di ricerca sul tema dei possibili effetti nocivi sul corpo umano dell’esposizione a radiazioni non ionizzanti, ha definito poco significativi i due studi.
Il professor De Santis ha fornito consigli e riportato esempi pratici della quotidianità di tutti noi, esposti a sorgenti wireless e in futuro a quelle della tecnologia 5G.