Perdonanza 2019, i volti di Dama e Giovin Signore nel segno del decennale

26 luglio 2019 | 12:25
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Perdonanza 2019, i volti di Dama e Giovin Signore nel segno del decennale

Svelati i volti della Dama della Bolla e del Giovin Signore per l’edizione 2019 della Perdonanza. Ecco chi sono.

Sono Sara Luce Cruciani e Federico Vittorini. Saranno loro a vestire i panni della Dama della Bolla e del Giovin Signore per la 725ª edizione della Perdonanza Celestiniana.

L’incontro con la stampa, nella sala appositamente dedicata all’edizione della Perdonanza, a Palazzo Fibbioni.

“Questi giovani hanno dimostrato solidità e grande attaccamento, sono commossamente riconoscente, e non lo dico tanto per dire, a loro che hanno accettato la nostra proposta”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha regalato due chiavi  ai due aquilani che rappresenteranno la Dama e il Giovin Signore, ma non chiavi classiche, bensì Usb, frutto della partecipazione dell’Aquila al meeting Unesco Città creative, per simboleggiare il punto d’incontro tra la storia e la tradizione di Collemaggio e la società tecnologica in cui viviamo.

“È stata una bella sorpresa” ha commentato Federico Vittorini. “Ho accettato subito la proposta, sia per l’importanza del ruolo e della manifestazione, sia perché, per riallacciarmi a quanto detto dal sindaco, c’è da mettere da parte l’oscurità che quasi naturalmente un essere umano costruisce nei momenti di dolore. Non conosciamo il nostro destino, ma dobbiamo saperlo affrontare. Inutile piangersi addosso, dimostriamo, invece, che nonostante il passato saremo in grado di guardare avanti, prenderci le nostre responsabilità e stare bene”.

Sara Luce Cruciani, giovane studentessa che frequenta un indirizzo economico turistico, è tornata da poco a vivere a L’Aquila: “La celebrazione aiuterà la città ad andare avanti. Mette insieme storia, religione, ciò che a L’Aquila è stato ed è ancora oggi”. Una sua foto, insieme alla madre, era diventata simbolo della rinascita dopo il sisma, con il confronto tra lo scatto subito dopo il terremoto e quello a distanza di dieci anni.