Il mio viaggio a New York sbarca a L’Aquila



Il mio viaggio a New York, con il suo fondatore Piero Armenti, a L’Aquila. La sua pagina seguita da centinaia di migliaia di followers
Il famoso urban explorer ed imprenditore, proprietario dell’agenzia italiana numero 1 a New York e seguito da centinaia di migliaia di followers sui social network, è stato a L’Aquila in questi giorni e le fotografie scattate per le strade della città stanno facendo il giro del web.
Dai ponteggi della ricostruzione alle 99 Cannelle – il cui conto non torna mai – Piero Armenti è andato alla scoperta dell’Aquila con curiosità e spirito di osservazione.
Dal terremoto dell’Aquila ci sono ancora i segni visibili: interi vicoli pericolanti e messi in sicurezza, edifici diroccati, e case abbandonate. Ce lo dimentichiamo quanto sia difficile, ma il terremoto è una ferita da cui ci vuole tempo per guarire. E poi ne riemerge la bellezza.
scrive il fondatore de Il mio viaggio a New York sulla sua seguitissima pagina Facebook. Immancabile la tappa enogastronomica
Son passato da L’Aquila per portarmi a New York il ricordo degli arrosticini.
Un bello spot pubblicitario per la nostra città, visto il seguito della pagina e di Piero Armenti. Tanti i messaggi di ringraziamento lasciati dagli aquilani sui suoi contributi video e sulle sue fotografie:
Sono contenta che sei venuto a visitare la mia città ancora così ferita ma spero tu abbia avuto modo di vedere anche lo splendore dei palazzi e chiese ricostruite❤ L’ Aquila ha bisogno anche dell’affetto della gente..venite a visitarla
Non dimenticatevi di L’Aquila,venite a visitarla, vedrete tutte le sue bellezze,quelle ancora finite e quelle gia ricostruite!
Grazie per aver visitato L’Aquila Piero, per aver dato visibilità ad una città che porta ancora una grande ferita ma che mostra ancora la sua forza e la sua gentilezza
Chi è Piero Armenti, ideatore de Il mio viaggio a New York
Piero Armenti, 40 anni, salernitano di origine ma urban explorer di professione.
“Uno che a furia di camminare, girare, e conoscere, sa tutto, anche cose che non sempre si vedono” scrive di lui Vanity Fair nel 2018.
“Di questo suo camminare ne ha fatto un lavoro Piero, trasferitosi a New York dal 2011 per un dottorato e poi diventato «esploratore urbano». Cos’è? «Il mio è un mestiere che si fa a piedi, con curiosità e la voglia di catturare dettagli e chiedersi che storia nascondono.
Scopro la città, e la mostro a milioni di Italiani ogni giorno. Sono uno dei pochissimi italiani che ha superato il difficile concorso (oltre 20 libri per prepararsi) per avere la licenza turistica a New York e così ho fondato “Il mio viaggio a New York”, l’agenzia italiana numero 1 a New York con sede a Times Square.
“Un urban explorer cerca tutto ciò che è nuovo e ignoto, parla con la gente, si fa delle domande, una figura nuova resa possibile anche dai più recenti mezzi tecnologici», racconta Piero a Vanity Fair:
“Tutto è iniziato quando mi sono messo a girare per la città e a raccontare le mie scoperte su giornali e social. Alla gente piaceva e ho deciso di fondare il tour operatorIl mio viaggio a New York, specializzato sulla città con proposte diverse, come il tour delle terrazze panoramiche, un bel modo per avere un primo impatto con la città».