L’Aquila, le sirene della Polizia di Stato in onore del vice brigadiere Rega
L’omaggio della Polizia di Stato al vice brigadiere Mario Cerciello Rega: a sirene spiegate davanti al Comando Provinciale dei Carabinieri.
Alle 12, in concomitanza con i funerali a Somma Vesuviana, la Polizia di Stato ha reso omaggio al vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate durante un intervento a Roma. Dalla Questura dell’Aquila, Volanti, mezzi e uomini della Polizia – guidati dal Capo di Gabinetto, il dottor Gianfranco Rapisarda – si sono recati presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, per rendere omaggio ai colleghi e al carabiniere deceduto durante il compimento del proprio dovere.
Ad accogliere la Polizia, il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Nazareno Santantonio.
Trentacinque anni, compiuti 13 giorni fa, Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, si era sposato 43 giorni fa ed era tornato dal viaggio di nozze lunedì scorso, per festeggiare nella capitale il suo compleanno. “Non aveva ancora nemmeno disfatto i bagagli”, racconta commosso il comandante della stazione dei Carabinieri di Piazza Farnese Sandro Ottaviani, all’Ansa. “Mario era un ragazzo d’oro, non si è mai risparmiato nel lavoro. Era un punto di riferimento per l’intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti. Era un volontario per l’ordine dei Cavalieri di Malta dove faceva il barelliere e accompagnava i malati a Lourdes e a Loreto. Non appena abbiamo saputo quello che era successo – sottolinea il comandante – io e mia moglie ci siamo precipitati in ospedale. Adesso lei è con la vedova, perché noi siamo tutti una grande famiglia”.
Una grande famiglia che comprende anche i “fratelli” della Polizia di Stato che – a L’Aquila come in tante altre città – si sono stretti attorno all’Arma.
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