Porta Barete, va avanti il progetto per la riqualificazione

Porta Barete a L’Aquila ha una storia antica e il concorso di progetti per riqualificare il sito compie alcuni passi avanti.
Il Capoluogo.it porta i suoi lettori alla scoperta dei segreti e della storia di Porta Barete e dei reperti scoperti dopo il terremoto del 6 aprile, nell’intervista della direttrice Roberta Galeotti alla docente di lettere aquilana e capo della delegazione aquilana del Fondo ambientale italiano (Fai), Enza Turco.
Nel 2014 a Porta Barete durante alcuni lavori successivi al terremoto del 6 aprile, dall’abbattimento di una casa posta al civico 207 è uscito un leone di epoca romana, interrato durante la costruzione dell’edificio negli anni’70.
A difesa di questa zona, specie dopo il ritrovamento, si sono spesi a lungo non solo i cittadini ma anche tutta l’amministrazione comunale con il vice sindaco Raffaele Daniele a capo del progetto, insieme all’Archeo Club con il presidente Alessandro Clementi, al Fai con Enza Turco e alle varie associazioni come Jemo ‘Nnanzi.
La giunta comunale ha approvato in questi giorni il documento preliminare alla progettazione, snodo fondamentale per arrivare al progetto vero e proprio e ai lavori da affidare con procedura negoziata.
In fase di attivazione della procedura è stato richiesto l’impiego della piattaforma “Concorrimi” istituita presso l’Ordine degli architetti della Provincia di Milano
Molti aquilani non conoscevano la storia di Porta Barete che dopo il ritrovamento ha assunto una valenza non solo simbolica ma anche archeologica e proprio a partire dal leone si è chiesto, a più riprese, di portare alla luce il sito e contestualmente recuperare anche le mura della città.
Ecco l’intervista di Roberta Galeotti a Enza Turco.