L’Aquila 1927, lo strappo insanabile di Fioravanti

7 agosto 2019 | 18:39
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L’Aquila 1927, lo strappo insanabile di Fioravanti

“Fioravanti ha chiamato Iannini per comunicargli che quanto proposto non era di loro gradimento, creando di fatto uno strappo insanabile”.

L’Aquila – Facendo seguito alle polemiche nate nella conferenza stampa dei Supporters’ Trust, Adriano Cantalini ha riportato in una nota le parole del gruppo imprenditoriale composto da Domenico Cimini, Eliseo Iannini e Mauro Scopano.

In considerazione di quanto scritto e pubblicato sui social, riteniamo opportuno e necessario rappresentare puntualmente i fatti realmente accaduti, per doveroso rispetto alla cittadinanza aquilana, lasciando ad altri commenti e giudizi.

Tutto inizia il 16 luglio, a Paganica, con il pranzo fra l’avv. De Paulis e Iannini nel corso del quale il presidente avanza richieste astronomiche per cedere la società ottenendo risposta negativa da Iannini che chiedeva la cessione gratuita di una squadra di 1° categoria.

Nei giorni successivi il Trust raggiunge un accordo con De Paulis, stilando un contratto che prevede il pagamento di spese per lo stadio, due mensilità giocatori, l’assegno all’allenatore, il problema delle garanzie a Zanon e IVA non pagata.

Ianni, Rossi, Cimini e Scopano incontrano il Trust, stabiliscono forme di collaborazioni con l’impegno del nuovo gruppo imprenditoriale di prendere la società il prossimo anno, costituendo una Srl, in cui ci sarebbe stata una quota anche del Trust.

Nel contempo, il nostro gruppo imprenditoriale ha predisposto un Budget per il 2019, sottoposto al Trust e lunedì scorso, nel corso dell’incontro fra quattro rappresentanti del Trust, Cimini, Iannini (per la prima volta) Ianni e Rossi è stato presentato un organigramma, con i nominativi, che si sarebbe dovuto ratificare nell’incontro di oggi poi saltato per i noti accadimenti.

Nell’organigramma nei posti di controllo e verifica ci sarebbe stato il presidente Fioravanti, negli altri, operativi, economico-finanziario e tecnico, il nostro gruppo imprenditoriale con Ianni e Rossi.

Un organigramma con un programma triennale, che contemplava anche la gestione dello stadio Gran Sasso, con interventi per la realizzazione di una foresteria e sistemazione campo antistadio e convenzione per ottenere il Mancini, tutti a carico del nostro gruppo imprenditoriale, un programma che da tre Iannini sta proponendo all’Amministrazione comunale, con un progetto già pronto.

Nessuno ha affrontato il discorso economico, non si è assolutamente parlato di una riduzione dell’intervento finanziario del nostro gruppo imprenditoriale anche perché stabilito con precisione nel Budget 2019 e nessuno degli intervenuti del Trust ha contestato l’organigramma.

Pertanto, risultano del tutto non veritiere le dichiarazioni rilasciate circa “contribuzioni personali ridottesi da quelle menzionate in una prima fase di trattativa a circa un quarto del costo stagionale previsto” e ”l’orgoglio di non sottostare alle decisioni altrui per cifre ritenute modeste dal direttivo dei tifosi proprietari”

A maggior chiarimento, precisiamo che Iannini si sarebbe accollato personalmente, extra budget, sia l’ingaggio di Zanon che di un forte centrocampista, di una punta e di 2 giocatori della Berretti del Teramo che Iannini, a titolo di amicizia, avrebbe richiesto Andrea Iaconi, con il quale Iannini intrattiene ottimi rapporti, oltre che ad una telefonata esplorativa fatta ad Aureli con il Monza, per vedere se avevano fuoriquota da prestarci.

Nella mattinata di martedì scorso, il presidente Fioravanti ha chiamato Iannini per comunicargli che dopo la riunione con il Trust della sera prima, quanto proposto non era di loro gradimento, creando di fatto uno strappo insanabile con il nostro gruppo imprenditoriale, di cui hanno fatto le spese anche Ianni Maurizio, esonerato dopo aver dato sempre tutto se stesso per la causa, e Fabrizio Rossi, di cui facilmente tutti si sono dimenticati quello che ha fatto per L’Aquila calcio, non ultimo la mediazione con Fedeli, entrambi perché legati a Iannini.

Quindi non veritiere sono le dichiarazioni rilasciate che “nel corso dell’incontro di lunedì pomeriggio sono emerse posizioni inconciliabili fra le parti, soprattutto per quanto riguarda il lato economico. È emerso chiaramente che sarebbe stato impossibile trovare un punto d’incontro”.

Il nostro gruppo imprenditoriale comunque augura il massimo possibile per il raggiungimento degli obiettivi del Trust.