Stiffe, cronaca di una sconfitta

12 agosto 2019 | 07:27
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Stiffe, cronaca di una sconfitta
Stiffe, cronaca di una sconfitta

Domenica 11 agosto, cronaca di una sconfitta. Come rovinare 30 anni di storia delle Grotte di Stiffe: villaggio Livigno chiuso per il secondo anno di seguito e servizi turistici inesistenti

Si presenta desolante lo scenario delle Grotte di Stiffe ai turisti che quest’anno hanno messo nella loro agenda una visita al fresco dell’incantevole Grotta.

Il villaggio Livigno, costruito a Stiffe nell’immediato post sisma, è chiuso per il secondo anno consecutivo. La Progetto Stiffe Spa si rifiuta di consegnare la struttura turistica, anche in modo provvisorio e temporaneo, al Comune di San Demetrio.

grotte di stiffegrotte di stiffegrotte di stiffe

Fila alla biglietteria (per fortuna all’ombra!), ma questo succedeva anche prima; attesa della navetta arrangiata, seduti a terra o sul muretto al fresco dei pini; toilette in un container e insufficienti, ma questo succedeva anche prima; niente servizi turistici, bar chiuso e nessuna accoglienza.

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Per inciso, l’affluenza di questi giorni d’agosto produce un’attesa minima di due o tre ore, tra l’emissione del biglietto e l’ingresso in grotta. In questo margine di tempo i turisti vorrebbero fare qualcosa… visitare qualcosa, consumare qualcosa… possibilmente senza riprendere l’auto!

Stiffe all’abbandono, le responsabilità

La Progetto Stiffe Spa è stata fondata nel 1996, la concessione ventennale è scaduta a ridosso del terremoto e, dopo una proroga di due anni, il comune ha ritenuto di non rinnovare nel 2018 l’affidamento delle Grotte alla SPA.

Il Villaggio Livigno, donato al Comune di San Demetrio, è chiuso per il secondo anno consecutivo. Ricordiamo che la Progetto Stiffe Spa aveva quattro dipendenti: due sono stati reintegrati dalla nuova gestione del Comune, ma due godono di sussidi pubblici.

Non ci possiamo esimere dalla riflessione che il bar, il negozio turistico ed Aquilandia avrebbero assicurato una entrata economica alla Spa, con cui questa avrebbe potuto continuare l’attività ed affrontare la spesa del personale, che invece si trova in cassa integrazione.
Il Villaggio Livigno, inoltre, era stato fornito di punti fuoco per le arrostate, di tavoli con ombrelloni e di una pensilina sotto cui la Spa organizzava feste di compleanno con buffet ed animazione inclusi.

Ebbene, quale azienda sceglierebbe per ripicca di chiudere le strutture su cui ha investito e, quindi, di azzerare gli incassi?

Quale imprenditore, che ha stipulato un mutuo di centinaia di migliaia di euro per costruire un museo dell’Abruzzo in miniatura, cioè Aquilandia (costruito in buona parte con un finanziamento pubblico), sceglierebbe di tenerlo chiuso e di rischiare di perdere il bene non pagando le rate?

Il Capoluogo ha seguito con attenzione la questione di Stiffe e, come vi abbiamo raccontato più volte, le responsabilità ci sono e sono enormi.

Il peccato originale risiede nell’aver consentito la costruzione del Villaggio Livigno di proprietà del Comune su di un terreno acquistato dalla Progetto Stiffe Spa. Oggi la guerra per la definizione di questa proprietà può essere combattuta solo per vie legali, visto che la Spa si rifiuta di consegnare la struttura turistica al Comune di San Demetrio. Cioè in una diatriba di anni!
La burocrazia e gli azzeccagarbugli hanno dei tempi, che non sono quelli del mondo reale.

Stiffe, quando gli interessi prevaricano l’amore per il proprio territorio

La trattativa tra la Spa ed il Comune si trascina da più di un anno e mezzo. Nessun accordo transitorio di buon senso ha consentito la riapertura del Villaggio Livigno, in attesa di dipanare la questione proprietà predominante.
Così è di fatto passata la seconda stagione turistica.
I danni di questi due anni, di abbandono e disservizi, si ripercuoteranno almeno sui prossimi cinque anni.

C’era gente in cerca di un muretto su cui appoggiarsi per fare un pic nic; persone in cerca di qualcosa da fare o da vedere nelle due ore da trascorrere in attesa dell’ingresso in grotta; turisti in cerca di un bar o di qualcosa di fresco da bere.

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L’accoglienza turistica non consente alibi.
Il turista merita ed esige attenzione, coccole e soddisfazione: perché spende i propri soldi; perché vuole divertirsi ed essere spensierato; perché esige servizi.

A Stiffe si sta rovinando il lavoro degli ultimi 30 anni.

Nella sua miopia gestionale, le grotte avevano comunque creato un flusso costante di turisti, che avrebbe meritato una strategia di valorizzazione e di accelerazione.

Non si può parlare di sviluppo, ma almeno adoperiamoci affinchè non si parli di distruzione di un bene costruito con i soldi di tutti gli italiani.

Voglio chiudere con una denuncia chiara e sintetica: tutto questo sta succedendo perché il prossimo anno si rinnova l’amministrazione comunale di San Demetrio e questa situazione di stallo di Stiffe è dovuta alla guerriglia delle fazioni politiche che si contendono il governo del Comune per i prossimi anni.