Cartoline da L’Aquila, Chiesa delle Anime Sante

L’Aquila città d’arte risplende, nei giorni della Perdonanza, anche attraverso i suoi simboli. La chiesa delle Anime Sante.
Nei giorni in cui L’Aquila è al centro del Giubileo della Rinascita, risalta la bellezza dei simboli della città, distrutta dal terremoto dieci anni fa. Morta e poi risorta, dalle sue ceneri, è la Chiesa delle Anime Sante, che domina Piazza Duomo, assieme alla Cattedrale dei Santi Giorgio e Massimo, distante solo pochi passi.
Riaperta al culto il 6 dicembre 2018, la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, nota, appunto come Chiesa delle Anime Sante, è uno dei simboli del terremoto del 6 aprile 2009. Nella mente di tutti resterà, forse per sempre, il momento del drammatico crollo della magnifica cupola del Valadier, che la sovrasta. Crollo avvenuto all’improvviso, in diretta tv, il giorno dopo il sisma.


La Chiesa è “l’unico esempio completo di Settecento in Abruzzo”, secondo la definizione data da Vittorio Sgarbi.
Un edificio religioso nato nel segno indelebile del sisma. Non di quello del 2009, ma di quello del 1703, in suffragio delle vittime, da qui il nome. E proprio dopo il terremoto di dieci anni fa, al sisma la Chiesa si è legata una volta ancora. Quella che è la massima espressione dell’architettura religiosa aquilana nel XVIII secolo è rimasta gravemente danneggiata dalle scosse ed è stata sottoposta a lavori di restauro e consolidamento. Non è un caso se, proprio al suo interno, si può sfogliare il libro con il ricordo delle 309 vittime del terremoto del 2009.
Anima Sante, la riconsegna alla città dopo il sisma del 2009
I lavori di ricostruzione sono stati consegnati nel 2013: 7 milioni di euro i fondi a disposizione, dei quali 3,5 dal Governo francese di allora, presieduto da Nicolas Sarkozy, e 3,5 milioni da quello italiano, frutto dell’accordo del G8, con la famosa lista di nozze dei monumenti da adottare, promossa dall’allora premier Berlusconi.
La chiesa ha 300 posti a sedere, mentre il coro ligneo del presbiterio conta fino a 100 posti.
Per questo, è verosimile l’arrivo per l’evento non solo del Presidente della Repubblica italiana Mattarella, ma anche di quella francese Macron, probabilmente rappresentata dalla première dame Brigitte.
La riconsegna della Chiesa è coincisa con la Festa della Rinascita, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a diversi rappresentanti del governo francese.

Chiesa delle Anime Sante, storia della costruzione
Inizialmente realizzata come sede della Confraternita del Suffragio, eretta nel 1645, dopo i danni causati dal terremoto del 1703, fu proposta la realizzazione in un altro edificio, destinato ad essere realizzato secondo il nuovo gusto barocco. L’operazione fu fortemente osteggiata dai capitoli di San Massimo e di San Biagio di Amiterno, preoccupati dalla possibile perdita di prestigio della cattedrale, anch’essa resa inagibile dal sisma. La realizzazione iniziò nel 1715. Progettazione affidata all’architetto romano Carlo Buratti.
La chiesa risultò completa già nel 1726, ma per tutta la prima metà del XVIII secolo si lavorò all’apparato decorativo interno.
La seconda fase costruttiva della chiesa, che si sviluppò nella parte finale del Settecento, portò all’erezione della caratteristica facciata. Realizzata tra il 1770 e il 1755, per mano di Orazio Antonio Bucci, affermato marmoraro della scuola di Pescocostanzo: in particolare, nel 1772 venne completato il primo ordine e nei successivi tre l’opera fu finita con la realizzazione delle statue di San Gregorio e San Sisto, opera di Filippo Zughi e poste nelle nicchie superiori.
Il definitivo completamento della chiesa avvenne nel 1803 con la realizzazione della cupola attribuita a Giuseppe Valadier e già concepita nel progetto originario dell’edificio, redatto dal Buratti un secolo prima. Nel 1896, infine, furono realizzate le due statue delle nicchie inferiori, raffiguranti Sant’Antonio da Padova e San Nicola da Tolentino.

Fu sottoposta a diversi interventi di restauro, rispettiavemente: nel 1985, nel 1995-1998 e nel 2002-2005.