Perdonanza patrimonio dell’Umanità nel segno della resilienza
La candidatura della Perdonanza a patrimonio immateriale dell’Unesco tra spiritualità, storia e resilienza.
Incontro a Palazzo Fibbioni per illustrare l’iter della candidatura della Perdonanza celestiniana come patrimonio immateriale dell’Unesco. Presenti il presidente del Comitato Perdonanza, il sindaco Pierluigi Biondi, il vicepresidente, l’assessore Fabrizia Aquilio, il portavoce, Massimo Alesii, il vicesindaco Raffaele Daniele, la Soprintendente ai Beni archeologici, Belle arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, Alessandra Vittorini, e la funzionaria national contact point dell’Ufficio Unesco MIBAC, Elena Sinibaldi.
Come sottolineato in apertura da Massimo Alesii, la Perdonanza rappresenta – oggi più che mai – il momento di resilienza collettiva che non si è mai interrotto, nemmeno nel drammatico momento del terremoto del 2009. Proprio questa caratteristica, insieme all’alto valore storico e spirituale della Perdonanza, ha fatto in modo che l’evento arrivasse alla valutazione finale per il riconoscimento dell’Unesco. Le prime anticipazioni – ha poi spiegato il sindaco Biondi – si avranno tra ottobre e novembre, mentre a dicembre si conoscerà l’esito finale dell’iter durato due anni. Una sorta di “incoronazione” a suggello del decennale. «La sola candidatura – ha comunque sottolineato il vicesindaco Daniele – è già una vittoria per le donne e gli uomini che hanno portato avanti la tradizione della Perdonanza».

A seguire, la Soprintendente Alessandra Vittorini ha ripercorso le fasi del complesso restauro del cuore della Perdonanza, rappresentato dalla Basilica di Collemaggio, che comunque è rimasta a disposizione della comunità per il tradizionale evento che non ha così conosciuto soluzione di continuità. Un cantiere “modello” che ha fatto scuola anche per gli altri tesori dell’Aquila.
Nelle parole di Elena Sinibaldi, infine, l’articolato percorso che ha portato la candidatura della Perdonanza alla fase finale: «Abbiamo trovato un linguaggio adatto per far comprendere all’ambiente Unesco l’insieme dei fattori che fanno della Perdonanza una candidatura credibile a patrimonio immateriale, non solo con le sue caratteristiche spirituali, storiche e religiose, ma anche per quel concetto di resilienza che, insieme alla città e alla sua storia, rappresenta a seguito del sisma».
«Nessuna città – ha sottolineato l’assessore Aquilio – ha motivo di esistere senza la sua comunità. L’Aquila vuole esserci, c’è e ce la sta facendo».
Le interviste al sindaco Pierluigi Biondi, alla funzionaria dell’Ufficio Unesco del Mibac, Elena Sinibaldi, e al portavoce del Comitato Perdonanza, Massimo Alesii.