Alessia Fabiani: da soubrette a mamma superstar

30 agosto 2019 | 06:42
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Alessia Fabiani: da soubrette a mamma superstar

Alessia Fabiani non è più una soubrette e una modella; è un attrice di teatro ma soprattutto la mamma “single” di due splendidi gemellini Kim e Keira.

Alessia Fabiani è partita da L’Aquila tanti anni fa con una valigia carica di sogni: c’è stata l’elezione di Bellissima (concorso di bellezza simile a Miss Italia condotto dal compianto Alberto Castagna), tante esperienze televisive, un reality e adesso il teatro.

“Chi desidera vedere l’arcobaleno deve imparare ad amare la pioggia” scrive Paulo Coelho e Alessia Fabiani incarna perfettamente queste poche parole: lei “ha fatto il pieno” di pioggia, di sole e di arcobaleno, ma oggi è soddisfatta e non solo per l’esperienza a teatro, “perché ci sono Kim e Keira, la cosa più bella che io abbia mai fatto”, dice.

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Il Capoluogo.it ha incontrato Alessia Fabiani in un caldo pomeriggio d’estate, c’erano anche Keira e Kim incuriositi dalle parole della loro mamma che ha voluto raccontare l’evoluzione e per certi versi, “la rinascita” di questa bimba con la frangetta e le lentiggini, con il sorriso aperto di chi si fida del mondo che debuttò in tv a 8 anni con Maurizio Costanzo in una delle prime sit com della televisione italiana “Orazio”.

Era sempre lei, che durante il periodo della scuola, al liceo classico dell’Aquila, faceva girare la testa a chi la incontrava per strada e rimaneva colpito dalla sua bellezza e anche penare il cuore a qualche maschietto, perchè il suo cuore all’epoca batteva solo per una persona.

Per Alessia infatti L’Aquila, la sua città, è legata non solo alla famiglia ma anche ad un grande amore, un ragazzo, Daniele Climastone, la cui vita si è fermata troppo presto e che lei ancora oggi, tanti anni dopo, non ha mai dimenticato.

Sembrerà una domanda banale Alessia: sei felice adesso ?

“Si, molto! Ci sono loro, i miei bambini con cui ho un rapporto splendido e un grande equilibrio, conquistato anche a fatica dopo la separazione con il loro papà. Sono figlia di separati e so benissimo che il ‘per sempre’ non esiste, lui sarà sempre il loro padre e nessuno mi sentirà mai parlarne male!”

Tu sorridi sempre, come fai?

“È il mio modo di affrontare la vita. Quando Daniele se ne è andato io stavo registrando la pubblicità di uno spot legato al programma Paperissima. Era un dentifricio, quindi dovevamo ridere per contratto, io dentro stavo morendo, eppure sono andata avanti, perché anche lui avrebbe voluto così! E poi in fondo non mi hai mai abbandonata del tutto, Daniele lo sento vicino a me spesso, anche quando torno a L’Aquila, teatro e culla del nostro grande amore”.

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Oggi ci sono Keira e Kim a tenerti allegra e impegnata, ma che tipo di mamma è Alessia?

“Sono molto presente ma senza essere soffocante, so essere dolcissima ma anche ferma e decisa quando c’è bisogno. Stanno crescendo e sanno già che io per loro ci sarò sempre. Non so cosa vorranno fare da grandi, io intanto un po’ della mia vita gliela sto facendo respirare, vengono spesso a teatro e hanno già avuto un piccolo debutto nel Pinocchio di Matteo Garrone”.

Adesso tu sei anche molto impegnata con il teatro. Hai dei progetti in arrivo?

“Si, torno al teatro Le Salette con un spettacolo molto bello e adatto a me. Porto sul palcoscenico un Alessia matura, con tutto il mio bagaglio emozionale che mi ha reso la persona che sono, con le mie fragilità ma con tanta voglia di fare. Il teatro è stato terapeutico per affrontare questa doppia maternità. Il teatro è una sorta di scuola di vita, ti aiuta a mettere a nudo il tuo intimo, le fragilità e i punti di forza, mi da una grande carica”.

“Ad ottobre sarò al teatro Tirso De Molina con Tre uomini e una cuccia accanto a Martufello e Andrea Dianetti. Il teatro è stata anche una palestra mi ha tenuta allenata, facendomi apprezzare anche dal pubblico”.

La consacrazione sul palcoscenico teatrale per Alessia Fabiani c’è stata 16 anni fa e a oggi sono 13 gli spettacoli a cui ha preso parte.  C’è “Finalmente mi sposo”, per la regia di Marco Lapi, “Fuori sede”, “La bella e la bestia”, “Supercalifragilistichespiralidoso”, “La mia futura ex”, “L’amico ritrovato”, “Pinocchio”, tutti per la regia di Luca Pizzurro, “Un coperto in più”, di Maurizio Costanzo, regia di Gianfelice Imparato, “3 papà per un bebè”, con la regia di Roberto D’Alessandro, “Ti presento mio fratello”, di Peppe Quintale e Stefano Sarcinelli, regia di Peppe Miale, “Se questo è un uomo”, riadattamento dell’opera di Primo Levi, con la Compagnia del teatro del Torrino, sempre di Pizzurro portato in scena per due anni di fila, in occasione della ricorrenza del Giorno della memoria.

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C’è stato anche un po’ di cinema con dei ruoli in un film di Paolo Sorrentino e nell’ultima pellicola di Pupi Avati.

Oggi cosa direbbe Alessia ad Alessia sentendola al telefono dopo tanto tempo?
Brava tesoro mio, ce la stai facendo! Ha resistito come un leone in questo altalenante mondo di emozioni e di squali rimanendo in piedi, oggi sei matura, sei bella, sei mamma!”.

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E L’Aquila, la tua città, cosa rappresenta per te?

“È il mio locus amoenus dove non vedo l’ora di tornare appena posso e far vedere ai miei bambini le loro origini, la storia della città, incontrare gli amici e i parenti rimasti”.

In famiglia c’è mamma Patrizia: non solo la tua prima fan, ma una persona alla quale sei molto legata

Mia madre è stata ed è importantissima. In casa mia abbiamo sempre respirato un certo fervore artistico tra scrittura, poesia e pittura (il fratello del nonno paterno è stato a lungo direttore del Teatro Stabile). Oggi, leggere le poesie scritte per me da mia madre mi emoziona ogni volta. Tra noi due c’è un legame speciale, unico, indistruttibile!”.

E in conclusione il saluto di Alessia ad una sua amica speciale: il direttore del Capoluogo.it Roberta Galeotti.

“Ci conosciamo da tanti anni, eravamo ragazzine, tu un po’ più grande di me eri come una sorella maggiore, quella che non ho mai avuto, che ho desiderato e che ho inventato nei miei giochi di ragazzina. Mi hai dato fiducia quando avevo 17 anni e le forme acerbe di una bambina, Mi dicevi che avrei potuto fare la modella, mi spingesti a partecipare a un concorso di bellezza… E fu da lì che cominciò tutto! Grazie ancora per averci visto lungo!”.