Conte bis, il giorno di Rousseau

3 settembre 2019 | 11:49
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Conte bis, il giorno di Rousseau

Fino alle 18 si vota sulla piattaforma Rousseau sul Conte bis. M5S e PD hanno chiuso l’accordo e domani Conte scioglierà la riserva. Si attende la “benedizione” di Rousseau.

Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”. Questa la domanda che la piattaforma Rousseau sta rivolgendo agli iscritti del M5S relativamente all’ipotesi – più che concreta – di un Conte bis, stavolta a trazione M5S-PD.

Dal blog si ricorda il contratto di governo con la Lega: “Dopo 14 mesi però la Lega ha deciso di tradire questo contratto per pura convenienza e voracità elettorale, facendo cadere il governo guidato dal presidente Conte e gettando il Paese in una crisi scomposta e pericolosa per i tempi e i modi con cui è stata provocata. La Lega è venuta meno a un impegno preso, portando l’Italia in una situazione molto difficile. Per noi il mandato dei cittadini è una cosa seria, dura cinque anni che è il tempo previsto dalla Costituzione per realizzare un programma di Governo in modo strutturale e con una visione, anche culturale, di lungo periodo. Il MoVimento 5 Stelle è post ideologico, basa l’azione politica sui temi e non sulle persone o sulle poltrone. Siamo disponibili a impegnarci – al fianco del Presidente Conte – per mantenere le nostre promesse e tutelare gli interessi dei cittadini, a condizione che gli interlocutori con cui necessariamente occorre dialogare per portare avanti un programma per il Paese, tengano fede agli impegni assunti dinanzi agli italiani, prima ancora che al MoVimento 5 Stelle. A nostro avviso esistono delle necessità per il Paese non rinviabili: innanzitutto tagliare 345 parlamentari, una riforma che l’Italia aspetta da molti anni giunta alla quarta lettura e fermata dal tradimento della Lega. Abbiamo inoltre il compito di impedire l’aumento dell’Iva, ma anche di lavorare a tanti temi decisivi che il nostro capo politico Luigi Di Maio ha illustrato qualche giorno fa dopo le consultazioni al Quirinale: taglio delle tasse, tutela del lavoro, avvio di un grande programma di investimenti per la tutela ambientale (green new deal) e per l’economia circolare, lotta alla criminalità organizzata, tutela e valorizzazione dei nostri beni comuni. Queste, come altre questioni determinanti per il presente e il futuro del Paese, aspettano delle risposte e delle soluzioni».

Insomma, il blog delle stelle, “spiega” i motivi per cui il M5S dovrebbe proseguire l’azione di governo, anche perché la trattativa politica a riguardo è sostanzialmente conclusa, con il superamento della questione vice premier, a cui sia PD che M5S hanno rinunciato. E il premier incaricato, Giuseppe Conte, ha già annunciato che domani scioglierà la riserva. A questo punto, sarebbe piuttosto imbarazzante se dalle urne virtuali uscisse un “no” all’accordo. D’altra parte, Di Maio è stato categorico, se Rousseau dice “no”, è no. Ma per un no la base dovrebbe esprimersi in disaccordo con l’orientamento politico dello stesso Movimento e questo sostanzialmente non è mai avvenuto, se non un’eccezione relativa alla proposta di abolizione del reato di immigrazione clandestina. Probabilmente non accadrà nemmeno questa volta.

Intanto, a livello regionale poco cambia: “Sono questioni nazionali di cui si occupano i nostri portavoce in Parlamento – ha sottolineato il consigliere regionale Domenico Pettinari al Capoluogo.it – per noi non cambia niente. A livello regionale siamo e rimaniamo forza di opposizione, contro il centrodestra e il centrosinistra. Lo eravamo ieri e lo saremo domani, come quando eravamo alleati con la Lega al Governo nazionale ed eravamo all’opposizione in Regione Abruzzo. Quindi per noi non cambia niente».

Cambierà però a livello nazionale. “Per noi il mandato dei cittadini è una cosa seria, dura cinque anni che è il tempo previsto dalla Costituzione” scrivono dalla piattaforma Rousseau agli iscritti. Dopo le 18 la verifica del voto, che dovrebbe essere favorevole al Conte bis, ma non si sa mai. La rete è un “contenitore” abbastanza imprevedibile, anche se le dinamiche interne ai partiti (o movimenti che siano) un po’ meno.