Il T-red si riaccende, torna l’incubo multe

T-red, il famigerato impianto semaforico vicino alla riattivazione. “Misura a garanzia della sicurezza stradale”. Previste modifiche: i dettagli
A confermarlo alla redazione del Capoluogo è il Commissario Mauro Passerotti. L’accensione del dispositivo, installato su via XX Settembre, “era stata soltanto sospesa – precisa il commissario – Ora, soltanto dopo opportune modifiche, sarà riacceso”.
La riattivazione del T-red è fondata su due motivi ben precisi.
“Il primo è la sicurezza legata a quell’incrocio semaforico in questione, motivo per il quale era stata, fin dall’inizio, predisposta la collocazione del dispositivo tra via dei Fiori e via XX Settembre. Il secondo motivo, invece, è di natura economica e non è avulso dal fattore sicurezza: il Comune ha sostenuto delle spese per dotarsi e installare quel genere di sistema ed ora non avrebbe senso lasciarlo spento e, dunque, non agire laddove, già da tempo, è risultato necessario intervenire“.
Chiave, allora, diventa ciò che precederà la riaccensione. “Sono previste delle modifiche, attraverso una piccola spesa, necessarie per evitare che l’automobilista venga sanzionato senza motivo. Accorgimenti e modifiche, appunto, che permetteranno di elevare sanzioni esclusivamente in quei casi in cui sia evidente ed inoppugnabile che l’oltrepassamento dell’incrocio, con il rosso, sarà indicativo di una volontà”.
Per quanto riguarda, invece, l’annullamento in autotutela delle sanzioni elevate fino ad aprile “ricordo che rientra nelle competenze del dirigente dell’Ufficio preposto e che tutti gli altri ricorsi in merito sono, invece, di competenza del Prefetto dell’Aquila“, specifica il dottor Passerotti.
T-red, Ceglie all’attacco: “Servirà a fare cassa”
“La scorsa amministrazione l’ex sindaco De Angelis aveva dichiarato che il T-Red era una necessità imposta per la sicurezza degli automobilisti, mentre oggi la paventata riapertura è palesemente dichiarata per fare cassa“, rende noto in una nota stampa.
“Ovviamente anche allora lo scopo recondito non era la sicurezza stradale, ma rimpinguare le casse del Comune. In pochi mesi sono state prodotte 13 mila sanzioni, per la gioia di chi si è lasciato ingannare dalla doppia linea bianca. Tornando alla seduta dell’8 giugno,se il Consiglio, legittimamente in carica, delibera per la chiusura del semaforo maledetto, non si può poi riattivarlo senza incorrere ed inciampare in un’azione contraria al Diritto Amministrativo. Solo se il Commissario dovesse annullare quella delibera ed approvarne una nuova per la riapertura, allora il semaforo si potrebbe riaccendere”, ha concluso il Segretario del Pd di Avezzano, Giovanni Ceglie.
Un attacco, questo, che Passerotti rispedisce al mittente, escludendo categoricamente la volontà dell’ente di fare cassa attraverso sanzioni ai cittadini. “Non esiste alcuna delibera per la chiusura del semaforo. La precedente amministrazione aveva sospeso l’attivazione del dispositivo. L’incrocio sul quale insiste l’impianto semaforico – occorre ancora una volta precisarlo – è caratterizzato da un intenso traffico, soprattutto di mezzi pesanti; necessita quindi di determinati spazi per svoltare e girare. Ragion per cui le linee di arrestamento, o linee di Stop, devono essere poste anticipatamente rispetto all’incrocio, proprio per evitare disagi e blocchi del traffico. Le modifiche che saranno realizzate, comunque, eviteranno sanzioni immotivate. La riaccesione servirà a garantire sicurezza e a evitare, al contempo, una spesa inutile, rivolta proprio alla ravvisata emergenza sicurezza stradale”.