Ospedale L’Aquila, il calvario delle lunghe liste di attesa

6 settembre 2019 | 06:41
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Ospedale L’Aquila, il calvario delle lunghe liste di attesa

Continuano le segnalazioni al Capoluogo.it delle lunghe liste di attesa per una visita all’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

Il Capoluogo.it è stato letteralmente “sommerso” dalle segnalazioni dopo la denuncia arrivata ieri da un lettore tramite la rubrica “Dillo al Capoluogo”: secondo quanto riportato, il Cup dà come prima data utile per una risonanza magnetica, la metà del mese di dicembre.

Ma non c’è solo la risonanza a quanto pare, le liste di attesa sono lunghissime anche per altre visite specialistiche; un disagio che si ripercuote sui pazienti e le persone che hanno bisogno.

liste di attesa generica

(questa foto è generica e non si riferisce all’ospedale San Salvatore dell’Aquila)

“A seguito di controlli prescritti da un reumatologo per valutare la presenza di due forme di artride, mi si dice che la richiesta ‘a breve entro 10 giorni come richiesta dal medico per un Fundus oculare e rm lombosacrale non è possibile, e devo riprovare domani mattina, dopodomani mattina fino quando si libera un posto entro i 10 giorni. Allora richiedo ecopiede e caviglia destra e sinistra e eco linfonodi salivari, sempre per valutare la presenza di una forma rara tra l’altro di artrite,e mi si dice 20/5/2020!!! Inconcepibile dover ricorrere sempre alle strutture private quando abbiamo una sanità pubblica.grazie”, è quanto scrive una lettrice al Capoluogo.it.

“Ok per la risonanza invece per una colonscopia universitaria appuntamento preso ad agosto 2019, per fare l’esame a luglio 2020! Le tasse le paghiamo ma quando si tratta di fare accertamenti gli stessi medici ospedalieri ci indirizzano verso i privati. Chissà perchè?Convenienza?Interessi? Ai posteri l’ardua sentenza…”, scrive un altro lettore.

E poi ci sono ancora i due anni per una mappatura dei nei, (ma lì l’iter è diverso: con impegnativa urgente del proprio medico di famiglia, dopo la segnalazione di un neo “sospetto”, la lista di attesa si accorcia e si viene visitati a strettissimo giro), un anno per un eco doppler, e sempre quasi un anno per una visita senologica.

Un problema, quello delle liste di attesa, che non riguarda solo l’ospedale dell’Aquila, ma secondo quanto appreso riguarda tutta la sanità regionale; anche a Pescara, a Chieti o ad Avezzano insomma, la situazione è molto simile.

Per chi può ci sono le visite private, con un costo che varia dai 100 ai 200 euro, a seconda della prestazione, ovviamente in questo caso la lista si accorcia, ma non tutti hanno la disponibilità.

Le liste d’attesa sono il tallone d’Achille di tutto il Sistema sanitario nazionale, quasi senza esclusione, da Nord a Sud del Paese.

Il ‘Rapporto Italia 2017’ diffuso da Eurispes evidenzia come  il 54,3% degli intervistati non è soddisfatto delle prestazioni offerte dalla sanità italiana.

E per il 75,5% degli italiani il disagio principale è rappresentato proprio dalle lunghe liste di attesa per visite ed esami medici, mentre il 53,2% afferma che ha dovuto attendere troppo per interventi chirurgici.

Per evitare queste “lungaggini” c’è anche a legge (d.l 124/1998) secondo la quale gli ospedali e le aziende sanitarie sono obbligati a comunicare ai pazienti i tempi massimi entro i quali va erogata la prestazione richiesta.

Nel caso in cui tale limite venga superato, le strutture dovranno garantire la prestazione intramoenia, dietro semplice pagamento del ticket.

Stando al piano nazionale di governo delle liste d’attesa, stilato da tutte le regioni italiane, non si possono aspettare più di 180 giorni per una prestazione sanitaria.