Amiternum, l’Univaq compra gli scavi di Campo Santa Maria

10 settembre 2019 | 11:33
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Dopo le nuove scoperte presso gli scavi archeologici di Amiternum, l’Univaq è intenzionata ad acquistare il terreno.

Due sigilli papali, questa una delle ultime scoperte archeologiche presso il sito di Amiternum, interessato da nuovi scavi. IlCapoluogo.it aveva incontrato l’archeologo Alfonso Forgione, che aveva illustrato le ultime scoperte e i lavori di scavo portati avanti dagli studenti Univaq, in collaborazione di altri studenti provenienti da tutta Italia. Lavori archeologici per i quali l’università è costretta a pagare l’occupazione temporanea del terreno.

Anche da qui l’idea di acquistare il sito, in cui sono presenti domus romane, una chiesa a tre navate e due battisteri. «L’ex rettrice Paola Inverardi – ha spiegato il professor Fabio Redi a Il Messaggero – ha dimostrato una buona disponibilità, dando la possibilità di acquistare il terreno oggetto dello scavo. Una volta acquisito al patrimonio dell’Università si prospettano molte possibilità. In primis non sarà necessario pagare per l’occupazione temporanea del suolo». Anche perché di lavoro da fare ce n’è: «Continuando a scavare verso il teatro si trova probabilmente l’episcopio che riutilizzava le strutture di una domus di età imperiale. Abbiamo trovato il muro di confine verso la chiesa, presumibilmente tutta l’area episcopale si trova in quel luogo».