Si accendono le vetrine di Manzi in Piazza Duomo

Dopo la riapertura del punto vendita di via Verdi nel 2017, si accendono le vetrine in Piazza Duomo dello storico negozio di abbigliamento Manzi.
Manzi non è solo un negozio, per tante generazioni di aquilani è stata una vera e propria istituzione; il negozio di Piazza Duomo verrà riaperto nei prossimi giorni appena finite di sistemare le ultime cose.
Manzi torna in piazza Duomo a quasi 11 anni dal terremoto del 2009 e bissa, dopo l’apertura nel 2017 in via Verdi dell’altro punto vendita.


Nel negozio ci sarà Francesca, che insieme alla sorella Roberta e al fratello Riccardo, ha da sempre affiancato i genitori Silvana e Antonio, che aprirono il primo nel 1949.

“Un atto dovuto, quello di tornare in piazza, nei confronti dei nostri genitori che si sono sacrificati per una vita, rammaricati, a seguito del terremoto del 2009 e soprattutto preoccupati di non riuscire a vedere più quelle saracinesche alzate”, spiega Francesca al microfono del Capoluogo.it.
L’immediato post sisma è stato un periodo molto duro per le attività del centro, ma loro, i Manzi, non si sono dati per vinti.
“È stata una scelta obbligata all’inizio quella di sistemarci all’interno del centro commerciale – spiega – e sono stati anni comunque felici, dove abbiamo cercato non solo di andare avanti, ma di ricreare quel clima di affetto e confidenza con i clienti che abbiamo sempre avuto”.
“Ma noi volevamo tornare in centro e ce l’abbiamo fatta, finalmente posso dirlo: Ci vediamo in piazza! E siamo contenti di farlo ora”.
Il “nuovo”Manzi presenterà anche alcune novità: accanto all’abbigliamento donna e bambino ci sarà uno spazio dedicato ad artiste, artisti, artigiane e artigiani locali.
“Abbiamo voluto dare voce a chi come noi crede nelle potenzialità della nostra città ed è rimasto qui. Per questo, al’interno del negozio non ci saranno solo i nostri marchi, ma anche oggetti, capi di abbigliamento, bigiotteria e tanto altro, realizzati da personaggi locali”.
Una collaborazione che non sarà fissa, ma aperta appunto a chiunque vorrà mostrare la propria arte, oltre a questo anche uno spazio per consultare e sfogliare libri storici della città.
“Un tocco di aquilanitas importante e che passa proprio dall’arte, perchè alla fine anche la moda è una forma artistica importante, che cambia, che si evolve e che ha ispirato nei secoli scrittori, poeti, stilisti, pittori…”, continua Francesca.
“Vogliamo che il nostro rientrare ‘a casa’ sia un segnale importante e che questo nuovo spazio può aiutare secondo noi a rilanciare tutto l’indotto locale, che è fatto anche di piccolissime realtà imprenditoriali. È un momento importante questo, è il decennale del sisma, sono anni fondamentali per parlare seriamente di andare avanti”, continua Francesca.
“Siamo tornati in centro da 2 anni e sembra ieri, eppure in questo lasso di tempo sono cambiate tante cose: eravamo ancora pochi nel 2017 ad aver provato a investire di nuovo nel nostro cuore storico e negli ultimi mesi qualcosa è finalmente cambiato. Sono tante le attività che hanno riaperto, le case popolano di nuova vita, le luci acese serali dietro le finestre sono sempre più frequenti. Insomma, si respira un’aria nuova, buona e che sa di vita!”.
E Francesca Manzi, attenta vestale e osservatrice del “suo” centro ha notato anche altri positivi cambiamenti: “quest’estate c’è stato davvero turismo. Tanta gente ha scelto L’Aquila come luogo dove trascorrere le vacanze. È stato un viavai allegro, con tanti eventi non legati esclusivamente alla Perdonanza ma che hanno abbracciato tutta la stagione estiva e speriamo davvero che possa essere così anche in altri periodi dell’anno”.
E per questo l’idea di uno spazio dentro il negozio che non sia solo legato al commercio.
“Vorremmo essere non solo un negozio ma un luogo di incontro, dove scambiarsi idee, sogni e professionalità. Dove far incontrare e far conoscere l’arte, che poi passi da un foulard, da un paio di orecchini o da una scarpa customizzata non importa. Adesso è bello esserci, e noi siamo qui, per noi e soprattutto per voi!”, conclude.