Mattarella a L’Aquila: “Scuola levatrice di libertà”
Inaugurazione dell’anno scolastico. Il presidente Mattarella a L’Aquila. La cerimonia e le interviste.
“La scuola per tutti è una grande conquista democratica, iscritta nella nostra Costituzione. La scuola è levatrice di libertà. Proprio il suo carattere universale e la visione unitaria dell’impegno educativo costituiscono gli anticorpi dell’omologazione e della prepotenza: per questo non possiamo rassegnarci a discriminazioni che derivano da diversità di ceti sociali o da svantaggiate condizioni economiche”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’Aquila in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico presso la scuola “Mariele Ventre”. Alla cerimonia, anche i ministri Lorenzo Fioramonti e Giuseppe Provenzano, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il vicepresidente Emanuele Imprudente, il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri e tanti altri rappresentanti regionali, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e rappresentanze di ogni livello istituzionale, civili, militari e religiose.

Tanti anche gli ospiti della cerimonia condotta da Flavio Insinna e Francesca Fialdini: l’attrice Veronica Pivetti, i cantautori Ron ed Enrico Nigiotti, la cantautrice Noemi e il gruppo The Jackal. Testimonial d’eccezione anche la calciatrice Sara Gama, la nuotatrice Simona Quadarella, i due atleti paralimpici Lorenzo Marcantognini e Margherita Paciolla. Ad accompagnarli il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli.

“Questa scuola – ha sottolineato il presidente Mattarella nel suo discorso inaugurale – è un simbolo che non ha mai smesso di funzionare, neppure nei giorni più drammatici e oggi rappresenta un desiderio di uscire dalla provvisorietà e ricostruire il senso di comunità. Le pubbliche Istituzioni sono tenute a sostenere la ricostruzione e devono rispettare gli impegni presi anche con le altre comunità colpite dal sisma negli anni recenti”.

Il pensiero del presidente è andato anche al piccolo immigrato affogato nel Mediterraneo con la propria pagella cucita nel vestito: “I ragazzi hanno diritto di sperare che i loro progetti migliori potranno realizzarsi. La scuola è il terreno dove coltivare questi progetti, e farli crescere. Il pensiero corre a quel ragazzino di quattordici anni, che veniva dal Mali, che aveva attraversato il deserto ed è annegato in un naufragio nel Mediterraneo. Quando ne hanno ritrovato il corpo, si è scoperto che aveva cucito, nel vestito, la sua pagella. La proteggeva come la sua carta di identità, e la sua speranza”.
Le interviste ai protagonisti e ospiti della cerimonia.