Ministro Fioramonti, inaccettabile situazione scuole a 10 anni dal sisma

Le parole del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, all’Aquila per l’inaugurazione dell’anno scolastico alla cui cerimonia pomeridiana presenzia anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
«È inaccettabile che dopo dieci anni non si sia ripartiti soprattutto nel contesto scolastico, quindi ho chiesto una totale inversione di tendenza, un cambio di passo.»
Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, all’Aquila per l’inaugurazione dell’anno scolastico alla cui cerimonia pomeridiana è prevista anche la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel decennale del sisma che ha sconvolto il capoluogo abruzzese.
«La nostra presenza qua non è simbolica, ma di contenuto, una presenza in punta di piedi perché veniamo a dieci anni da un terremoto devastante dove ancora purtroppo la capacità di ricostruzione dei plessi scolastici lasciano un po’ a desiderare. Il messaggio è a tutta la scuola nella sua generalità per l’importanza della scuola anche nello sviluppo economico del Paese e anche per rivitalizzare e rilanciare i territori.» ha proseguito Fioramonti.
Sisma L’Aquila, “Premiamo la comunità scolastica”
«Premieremo gli studenti aquilani, i docenti aquilani, i cittadini aquilani, e tutti coloro che si sono spesi in questi anni per far ripartire la città e riportare le persone a vivere in questo contesto, e’ un messaggio che va dall’Aquila a tutto il Paese.»
L’Aquila è stata scelta, nel decennale del terremoto del 6 aprile 2009, per ricordarne la tragedia e la volontà di rinascita. La medaglia consegnata dal ministro vuole premiare il coraggio e l’impegno nelle difficoltà di tutta la comunità scolastica del capoluogo abruzzese.
«Per la ricostruzione – ha sottolineato – ci sono una serie di interventi in emergenza: i fondi sono stati stanziati in modo che ci sia subito un legame diretto di chi si occupa della ricostruzione. È una competenza che spetta al commissario, esiste una struttura specifica, quindi noi siamo di supporto e dobbiamo in qualche modo lavorare in maniera coordinata. Questo per quanto riguarda la ricostruzione nell’immediato poi io spero che questa sia l’ultima volta che un ministro della Pubblica Istruzione e un presidente della Repubblica devono celebrare una inaugurazione di un anno scolastico all’interno di un modulo provvisorio.»
Scuola, impegno per le risorse al livello dell’anno 2008
«Se la scuola è, come è, la fotografia dell’Italia che saremo, non possiamo che dedicarle tutte le risorse che occorrono. È il miglior investimento che abbiamo e la nostra miglior chance per il futuro. È per questo che come Ministro mi sono impegnato a trovare al più presto, a partire dalla prossima legge di bilancio, le risorse aggiuntive necessarie a ripristinare i livelli di spesa del 2008.»
Fioramonti: Favorevole al coding, aiuta come il latino
«La rivoluzione digitale è una rivoluzione fondamentale e molto accelerata, la scuola è l’occasione che le giovani generazioni hanno per affacciarsi alla nuova tecnologia che è molto trasversale e incide su tutto.
Dobbiamo capire il digitale tutti quanti, non solo chi si occupa di informatica.»
«Sono molto favorevole affinché un’esperienza come il coding, che negli Stati Uniti ha avuto molto successo, sia portata nelle scuole, non per formare all’informatica, ma perché il coding aiuta anche parte del nostro cervello a svilupparsi, un po’ come facevano il latino e le lingue straniere. Sappiamo dagli studi di neurologia che il coding aiuta il cervello a formarsi in un certo modo. Con i social network – ha aggiunto Fioramonti – ho un rapporto molto positivo e un po’ conflittuale; in realtà sui social viaggia un po’ di tutto, però dobbiamo gestirli, da un lato per cercare di comunicare nella maniera più orizzontale possibile, dall’altro per alzare un po’ la qualità del dibattito, perché se lo lasciamo soltanto a chi fa tanto rumore diventa davvero insostenibile.»
Fioramonti: gli studenti stranieri sono vitali
«’Non uno di meno’ diciamo e ciò vale per gli studenti di origine straniera, membri vitali delle nostre comunità scolastiche, come per i docenti necessari a coprire le cattedre scoperte, a partire dagli insegnanti di sostegno senza i quali non può essere garantito il diritto allo studio per gli alunni con disabilità. A tal proposito mi impegno acciocché non accada più che l’anno scolastico cominci senza il personale scolastico necessario.»