Procreazione assistita al San Salvatore, secondo livello bloccato

Fermo ancora il secondo livello per la procreazione assistita all’Aquila: si parla dell’autunno per sbloccare l’iter burocratico e ultimare i lavori nell’ambulatorio dedicato.
La segnalazione al Capoluogo.it da alcune coppie che si sono rivolte al nosocomio aquilano per fare la procreazione assistita e quindi formare una famiglia.
La procreazione assistita e il parto indolore sono due servizi operativi da marzo scorso all’ospedale San Salvatore: lo stop del secondo livello sembra a oggi causato dall’iter burocratico e dai lavori in fase di ultimazione nell’ambulatorio dedicato.
Il medico incaricato di effettuare i trattamenti per la procreazione assistita è il professore Franco Lisi che ha preso servizio il 15 marzo, affiancato dalla biologa Carla Tatone e dai professori andrologi Sandro e Felice Francavilla.
“Il problema è grande, da marzo 2019 attendiamo l’attuazione di tecniche di secondo livello come la Fivet per poter avere una famiglia”, scrive una coppia al Capoluogo.it.
“Sono tantissime le coppie che stanno aspettando – chiarisce – e la cosa psicologicamente è molto pesante. Sono presenti personale medico, attrezzature, struttura ma mancano firme affinchè si possa partire”.
Non è quindi una critica verso il personale, anzi, sottolinea la coppia, “il professor Lisi è molto gentile con tutte noi, credo non sappia davvero più che dirci perchè questo ritardo non dipende certo da lui. Abbiamo personalmente sollecitato sia l’ufficio Urp della Asl, il dirigente dell’ufficio, la signora Laura Coppola, la presidenza della Regione Abruzzo, il dipartimento della sanità della Regione, l’urp della Regione e il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi”.
“La nostra è una città che sta rinascendo dopo il terremoto ma è assurdo che la burocrazia neghi la possibilità di costruire una famiglia. L’assurdità sta nell’avere tutto ma non poter fare queste tecniche per mancanza di firme”, conclude.
Allora il Capoluogo.it dopo aver raccolto lo sfogo di chi desidera a tutti i costi completare e arricchire il nucleo familiare con la presenza di un bambino, ha ascoltato la voce del professore Franco Lisi e della dottoressa Carla Tatone, docente universitario di biologia applicata presso l’ateneo aquilano e responsabile di laboratorio del centro di procreazione assistita.
Il centro di procreazione di secondo livello è praticamente quasi pronto: ci sono le stanze, ci sono i macchinari, “mancano solo alcune rifiniture e poi le firme da parte del sindaco dell’Aquila. Per cui davvero si tratta di poco tempo e di un po’ di pazienza per seguire l’iter burocratico”, spiegano la dottoressa Tatone e il professor Lisi al Capoluogo.it.
“Sappiamo che dovrebbero finire gli ultimi lavori per l’autunno di quest’anno. Per il resto abbiamo tutto – chiariscono – le strutture, le attrezzature, insomma quelle cose che non ci permettono di andare avanti e fermarci per ora al primo livello e per questo si sono allungate le liste di attesa”.
Si tratta di un reparto nuovo, modernissimo e collegato direttamente con la neonatologia.
Nel centro dalla sua apertura ci sono state una media di visite a otto coppie nuove ogni settimana: a oggi invece sono 37 le coppie che attendono in lista per avere il secondo livello.
La differenza tra la procreazione di primo e secondo livello è molto semplice: la procreazione di primo livello è intrauterina, nel secondo uovo e seme si incontrano in laboratorio.
Il trattamento per la fecondazione medicalmente assistita avviene esclusivamente in regime ambulatoriale (dura alcune ore).
Il centro di procreazione nasce dall’esigenza di dare una speranza alle coppie, sempre più numerose che non riescono ad avere figli naturalmente.
“La spiegazione è molto semplice – chiariscono in conclusione – si vive meglio, ma per fattori esterni si comincia più tardi a cercare di fare un figlio. L’età in sostanza è la causa principale dell’infertilità“.
Il professore Franco Lisi, che per la procreazione assistita ha diretto diversi centri nella sanità privata, nel 1990 ha fatto parte dell’équipe diretta dal prof. Simon Fishel che ottenne la prima gravidanza al mondo iniettando uno spermatozoo in un ovocita con micromanipolatore.
Le coppie con problema di infertilità (in Italia una su quattro) possono rivolgersi all’ospedale San Salvatore che eroga la prestazione in base ai Lea (livelli essenziali di assistenza).
Per usufruirne si paga un ticket di circa 500 euro (il restante costo della prestazione è a carico della Regione).
Dal 18 marzo è in funzione presso l’ospedale San Salvatore anche il parto indolore, assicurato dal reparto di anestesia e rianimazione, diretto dal professore Franco Marinangeli, in stretta collaborazione con i reparti di ostetricia e neonatologia.