Che te se possa portà via lo vento, il libro del pastore poeta Berardino Perilli

20 settembre 2019 | 11:46
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Che te se possa portà via lo vento, il libro del pastore poeta Berardino Perilli

A Borbona la presentazione del libro del pastore poeta Berardino Perilli:” Che Te Se Possa Porta Portà Via Lo Vento”

Nel contesto del festival del canto a braccio di Borbona, tenutosi dal 12 al 15 settembre 2019 nella splendida location dell’Alta Valle del Velino è stato presentato il libro di Berardino Perilli : “ Che Te Se Possa Portà Via Lo Vento”.

Pastore transumante e poeta di Campotosto, è uno degli ultimi depositari di questo genere di cultura popolare che conobbe gli albori tra la fine dell’800 e gli inizi del 900. Egli è uomo di grande ilarità sempre pronto alla battuta , una persona di elevata generosità ed umanità. Si respirava un’aria davvero particolare, intrisa di poesia amicizia e socialità, tra persone diverse ma unite dallo stesso interesse per gli estempori cantori, lo scorso sabato 14 settembre serata conclusiva del canto a braccio scelta per la presentazione del libro. I poeti estemporanei rappresentano la sapienza e la spontaneità popolare sono portatori di saggezza e rispetto, cultura e sensibilità ed hanno il grande dono di natura di improvvisare ed esprimere contemporaneamente rima e significato. Berardino Perilli è decano nella poesia a braccio nell’Alta Valle dell’Aterno; ne ha fatta la storia con Rinaldo Adriani e tanti altri grandi vati del passato di cui era popolato Campotosto.

Egli è un estempore cantore importante in tutto l’ Abruzzo il Lazio e non solo poiché ha rappresentato la poesia estemporanea in oltre 70 anni con la bontà genuina dei sui versi che ne fanno un bardo popolare.

Una sera in una convention poetica all’agriturismo del poeta a Posta parlando di un altro baluardo dell’ottava rima, l’indimenticabile Virginio di Carmine – un gigante con il cuore da bambino, si espresse così la nipote Gabriella Di Carmine da me intervistata tre anni or sono – cantò questa ottava incantando la variegata platea:” Virginio è certo un uomo di cultura / è un improvvisator di buona razza / che quando verseggiando si misura / sa primeggiare in qualunque piazza. Ma oltre alla notevole bravura / è noto pur per la sua vistosa stazza / parecchi chili va oltre il quintale / cinque so di materia cerebrale. Io e mio fratello gemello, appassionati di questo genere poetico ed amici di Berardino e degli altri poeti estemporanei, li seguiamo assiduamente in tutte le esibizioni. Egli riesce sempre a dare il meglio di se stesso.

Il festival del canto a braccio di Borbona , giunto alla sua 14 edizione, ha omaggiato Berardino Perilli con la presentazione del suo libro.

Con queste premesse – e nello spirito di gratitudine a quanti hanno prestato la loro opera di difesa e valorizzazione della poesia estemporanea volta a rafforzare il legame di Comunità tra l’Alta Valle dell’Aterno , del Velino, del Tronto e degli altri territori montani – la XIV edizione della kermesse poetica borbontina ha ritenuto giusto e doveroso tributargli un abbraccio affettuoso e riconoscente. Il libro “ Che Te Se Possa Portà Via Lo Vento” è un insieme di terzine ed ottave recuperate grazie alla collaborazione di un amico dell’autore ed altro grande vate dell’Alto Aterno, Marcello Patrizi di Montereale e del prof. Palombini dell’università di Perugia. Una presentazione nello stile semplice e mite del pastore poeta campotostaro che portando il proprio saluto in apertura di presentazione seguendo la sua vena umorista ha detto” Un libricino piccoletto, come l’autore” . E’ stata poi la volta di Marcello Patrizi che, raccontando il comune percorso poetico, ha trattato il sentimento dell’amicizia e della stima che lo lega all’amico e collega di Campotosto recitando anche alcune ottave. Quindi il prof. Palombini ha parlato della poesia a braccio in fase calante ma non sono diminuiti gli estimatori che la sostengono con passione e convinzione.

E’ stata poi la volta del Sindaco di Borbona, Maria Antonietta Di Gaspare una donna ancor prima che un primo cittadino, geniale ed operoso, che facendo gli onori di casa ha formulato gli auguri all’ 84 enne pastore transumante e poeta, mettendo in bella evidenza l’ importanza di tradizioni culturali come quella del canto a braccio di creare un senso di comunità che unisce i territori ponendo l’accento sul fatto che nemmeno il fenomeno dello spopolamento sia riuscito a scalfirne la purezza, la bellezza e la partecipazione.

La serata è continuata con l’esibizione dei poeti a braccio, la partecipazione ed il saluto dell’Assessore Regionale del Lazio, Claudio Di Berardino, il Sindaco di Amatrice Antonio Fontanella ed il vicesindaco di Posta Marcello Etrusco. In chiusura il saluto delle poetesse in rosa , esibitesi la sera di venerdì: Michela Benedetti, Daniela D’Ottavio, Marinella Marabissi, Irene Marconi e Manuela Marcantelli